COME NEI CAMPI NAZISTI: PROFUGHI MARCHIATI DALLA POLIZIA, SUL BRACCIO NUMERO DEL TRENO, PROVENIENZA E VAGONE
INDIGNAZIONE NEL MONDO PER IL METODO USATO DALLA REPUBBLICA CECA… E QUESTO SAREBBE L’OCCIDENTE CIVILE
Il marchio di Breclav. Sulle mani, sulle braccia: identificati come “profughi” grazie a un tatuaggio temporaneo.
In Repubblica Ceca la polizia ha sfoderato i pennarelli blu per marchiare circa duecento fra siriani e afghani diretti in Austria (Breclav è al confine) e poi Germania.
Sulla pelle è “tatuato” il numero del treno e la provenienza.
I migranti sono stati poi divisi per famiglie e grazie all’aiuto dei pochi interpreti gli agenti hanno provato a comunicare con loro. Le foto, diffuse dalle agenzie ceche, ritraggono i poliziotti mentre scrivono sui corpi di donne e bambini, oltre 60 i piccoli.
La cifra identifica i treni e i vagoni in arrivo. Ogni migrante ha il suo marchio.
La notizia è stata riportata su diversi siti cechi e in inglese su Britske listy ed è confermata da Vaclav Janous del quotidiano Mlada fronta Dnes (Mfd) e sul web è subito scattata un’indignazione di massa per il confronto con quelli che furono i metodi nazisti.
Le stesse cifre marchiate vengono poi scritte sul biglietto del treno che la polizia sequestra.
Con i numeri sono segnati non solo gli adulti ma anche i bambini, un terzo dell’intero gruppo dei rifugiati fermati.
Il Mfd ha riportato ad esempio la foto di una bambina di 5 anni addormentata sulla spalla della madre durante il controllo. Sull’avambraccio porta la scritta C5.
All’indomani dell’operazione, avvenuta la notte di lunedì, il primo ministro ceco Bohuslav Sobotka si è complimentato con la polizia e con l’operato degli agenti che hanno preso parte all’operazione.
Alcuni degli stessi profughi marchiati avrebbero poi passato la notte all’interno di strutture carcerarie vicino a Breclav.
“Sono stati “marchiati come fossero bestiame al macello — ha detto il presidente delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna — richiamando inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea
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