CON SALVINI MENO RIMPATRI DI MIGRANTI IRREGOLARI CHE CON GENTILONI E E NESSUN NUOVO ACCORDO CON PAESI DI PROVENIENZA
ALTRO CHE 50.000 RIMPATRI PROMESSI, ORA SALVINI SPERA NEI RIMPATRI VOLONTARI DEI REGOLARI, GRAZIE AL CONTRIBUTO DELL’ODIATA UE… MA SI TRATTA SOLO DI 2700 PERSONE IN TRE ANNI
I rimpatri di migranti irregolari continuano a segnare il passo, circa 5000 nel 2018 (meno che con il governo Gentiloni) e Matteo Salvini (che nei quattro mesi al Viminale non ha siglato alcun accordo con i paesi d’origine oltre ai quattro già esistenti da anni), punta le sue carte sui rimpatri volontari assistiti.
Questa mattina il Viminale ha annunciato lo stanziamento di 12 milioni di euro ( la metà dei quali messi dall’Unione europea) per i rimpatri volontari assistiti.
Si tratta di progetti a favore di cittadini stranieri che si trovano irregolarmente sul territorio italiano o che pur essendo regolari vogliano far rientro nel paese d’origine. I progetti saranno finanziati con il fondo FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020), e tenderanno a favorire il processo di reinserimento lavorativo nei paesi di provenienza.
Beneficiarie circa 2.700 persone, per lo più cittadini di Bangladesh, Pakistan, Nigeria e Costa d’Avorio, paesi con i quali l’Italia non ha accordi diretti di riammissione.
Le attività progettuali saranno avviate da febbraio 2019 e si concluderanno entro il 31 dicembre 2021.
L’iniziativa segue un analogo progetto approvato lo scorso agosto con il supporto dell’OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni) per il rimpatrio di 900 immigrati, finanziato con le risorse messe a disposizione dalla Commissione europea, pari a 6 milioni di euro.
“Rimpatriare gli immigrati con questo sistema, cioè su base volontaria, è più rapido e meno costoso”, sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Ma i numeri, rispetto al numero dei 500.000 rimpatri promesso in campagna elettorale da Salvini, resta estremamente esiguo.
(da agenzie)
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