VISCO ALLARME SULLO SPREAD: “RISCHIO GRAVI CONSEGUENZE PER FAMIGLIE E IMPRESE DA RIALZO PROLUNGATO”
IL GOVERNATORE DI BANKITALIA: “CRESCITA ALL’1% NEL 2018, POI CALERA'”
Attenzione allo spread. È il messaggio che arriva dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenuto alla Giornata Mondiale del Risparmio.
“Le conseguenze di un prolungato, ampio rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato possono essere gravi”, ha detto.
“Il loro incremento deprime il valore dei risparmi accumulati dalle famiglie e può determinare un peggioramento delle prospettive di crescita economica. Premi elevati a copertura del rischio sovrano rendono più difficile il controllo della dinamica del rapporto tra il debito pubblico e il prodotto”, ha evidenziato Visco.
“Il rialzo dei premi per il rischio sul debito pubblico produce perdite in conto capitale che peggiorano la situazione patrimoniale delle banche; incide sul costo e sulla disponibilità dei finanziamenti che gli intermediari raccolgono sul mercato e sulla loro capacità di fornire credito all’economia”, ha aggiunto.
Il governatore ha dettagliato quindi quali sono gli elementi che hanno contirbuito maggiormente all’aumento dello spread. “All’ampliamento del premio di rischio sui titoli di Stato ha contribuito l’incertezza sull’orientamento delle politiche di bilancio e strutturali e sull’evoluzione dei rapporti con le istituzioni europee”. Inoltre, ha spiegato, “sono riemersi i timori degli investitori nazionali ed esteri per la dinamica del debito pubblico e per il rischio di una sua ridenominazione”
In ogni caso per il nostro Paese il rischio potrebbe essere molto caro.” Il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di Stato si riflette negativamente anche sul bilancio pubblico e qualora non venisse riassorbito, l’incremento fin qui registrato provocherebbe, già dal prossimo anno, maggiori spese per interessi per circa 0,3 punti di Pil, oltre 5 miliardi”, ha detto.
“L’aggravio – ha spiegato – salirebbe a mezzo punto nel 2020 e a 0,7 punti nel 2021. Ciò accrescerebbe l’avanzo primario necessario anche solo a stabilizzare il rapporto tra il debito pubblico e il Pil”.
Secondo Visco il Pil crescerà quest’anno dell’1%, calando ulteriormente nel 2019. “In Italia, in base alle più recenti informazioni, la crescita del prodotto dovrebbe essere dell’ordine dell’1% quest’anno, per poi ridursi nel 2019, al netto degli effetti della manovra di bilancio”.
Soltanto un mese fa, nella nota di aggiornamento al Def, il governo stimava per quest’anno una crescita dell’1,2%. Un eventuale rallentamento della crescita già ora, renderebbe quindi ancora più complicato raggiungere il traguardo dell’1,5% ipotizzato dal governo nel 2019 grazie agli affetti della Manovra
Dal presidente Acri Giuseppe Guzzetti è arrivato invece un invito al governo a tutelare i risparmi degli italiani. “Il risparmio privato – e non solo – non può venire sacrificato sull’altare del debito pubblico”, ha detto Guzzetti rilevando come “è innanzitutto responsabilità del Governo di non mettere a rischio il risparmio degli italiani”. “Il risparmio privato degli italiani è considerato da Moody’s elemento di forte stabilità del sistema. Questo risparmio nelle ultime settimane è già stato significativamente ridotto” ha aggiunto Guzzetti.
Messaggio analogo arrivato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “I risparmi delle famiglie rappresentano complessivamente un elemento di forza che va accuratamente tutelato. Esso, unito all’equilibrio dei bilanci pubblici – espressamente richiamato dalla costituzione – è condizione essenziale dell’esercizio dell’effettiva sovranità del paese”, ha detto il capo dello Stato.
(da agenzie)
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