CONFRONTO TV: RENZI IL MODERATO, CUPERLO IL COLTO, CIVATI IL GUASTAFESTE
BOTTE DA ORBI MA NESSUN DISVELAMENTO, NE’ DEGLI UOMINI, NE’ DEI PROGRAMMI
I tre si sono confermati nelle loro dimensioni. Nell’ordine di presenza in palco. Cuperlo ha giocato la cultura (da Jefferson a Calvino) come identità profonda della sinistra.
Renzi si è tenuto stretto il suo ruolo di sindaco: combattivo, sognatore ma pragmatico.
Civati ha fatto l’outsider brillante che dice le cose con chiarezza e prova a rompere il gioco.
L’unica nota intensa: il periodico emergere di una grande animosità fra Renzi e Cuperlo, una autentica rabbia sottopelle e una gran voglia di darsele di santa ragione. Su Prodi, sul Presidenzialismo, su Privatizzazioni e Corruzione ci sono state botte da orbi: intenso lo scambio fra “i capitani coraggiosi” scagliati contro Cuperlo da Renzi e la ritorsione di Cuperlo su Renzi in merito ai brogli alle urne delle primarie.
Una tensione che la dice lunga sul futuro.
Cuperlo è stato molto meno trattenuto del suo solito. Renzi ha dominato con facilità il discorso ma quando non è solo non brilla della solita luce.
L’unico che merita l’aggettivo di brillante è Civati – ma ha avuto gioco facile perchè ha cavalcato tutti i temi più vicini al cuore della sinistra delusa di questi ultimi mesi. Forse non dovendo assumersi la responsabilità di essere davvero lui a guidare il partito.
Nulla di nuovo dunque.
Appiattito da domande troppo semplificate e ingabbiato dalla diavoleria dei minuti e secondi (le interviste vanno fatte a mio parere parlandosi, non solo mettendo punti interrogativi), il confronto non ha brillato.
Rispetto al dibattito dell’anno scorso (quello con Bersani e Renzi) non c’è stato nessuno disvelamento ulteriore, nè dei personaggi nè dei loro programmi.
Lucia Annunziata
(da “Huffingonpost”)
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