CONSIGLIO DEI MINISTRI, DEL DECRETO SICUREZZA BIS RESTA SOLO L’ANNUNCIO, CONTE: “PROFILI DI INCOSTITUZIONALITA’ SEGNALATI DAL COLLE”
SALVINI AL VOTO CI ANDRA’ SOLO CON IL PUPAZZO DI ZORRO SE RIESCE A RITROVARLO (E LE PERNACCHIE DEGLI ITALIANI)
Dopo le liti e gli attacchi a distanza è ricominciato alle 21 l’atteso consiglio dei ministri “in due fasi” chiamato ad avviare l’esame del decreto ‘Sicurezza bis’ e di quello con le misure per la famiglia.
Il primo cavallo di battaglia di Matteo Salvini, il secondo voluto da Luigi Di Maio, i due vicepremier e alleati che a sei giorni dalle elezioni europee non hanno smesso di attaccarsi a distanza prima dell’incontro a Palazzo Chigi.
Il leader M5s ha sostenuto di non aver mai visto il testo messo a punto dal collega e ha auspicato che “ci siano i soldi e le norme per permettere all’Italia di avviare gli accordi sul rimpatrio di decine e centinaia di migliaia di migranti” e non si tratti solo di una “trovata elettorale” perchè in quel caso “si stanno prendendo in giro gli italiani”.
E il leghista, commentando le proposte dell’omologo, ha storto il naso: “Un miliardo per la prima infanzia, per carità … è meglio un miliardo di un pugno in un occhio“, ma “io volo alto, punto in alto”.
La resa dei conti però non c’è stata nemmeno questa volta, nel primo cdm dopo quello in cui il premier Giuseppe Conte ha “dimissionato” il sottosegretario leghista Armando Siri indagato per corruzione.
Non si è presentato a Chigi il sottosegretario del Carroccio Giancarlo Giorgetti, che in un’intervista alla Stampa aveva “sfiduciato” il premier affermando che “non è una persona di garanzia, è espressione del M5S”, incassando come risposta l’invito ad affrontare la questione “nelle sedi ufficiali” ovvero proprio in cdm.
Dei due decreti, inviati “per conoscenza” al Quirinale, restano solo gli annunci: nessun via libera, nemmeno salvo intese.
Del resto Conte ha fatto presente come alcune criticità del Decreto Sicurezza bis siano state segnalate anche dal Colle che si riserva più approfondite valutazioni.
Il premier Conte avrebbe proposto in cdm solo “l’inizio dell’esame” del dl soffermandosi su “vari profili critici” emersi già in fase di prima lettura.
Criticità che, avrebbe chiarito, sono state segnalate anche dagli uffici del Quirinale e rispetto ai quali il Colle si riserva una più approfondita valutazione.
Per il decreto Famiglia dubbi sulle coperture
La bozza di decreto Famiglia invece istituisce un fondo per le politiche per la natalità da finanziare con i risparmi del reddito di cittadinanza. L’obiettivo è introdurre un assegno unico per le famiglie con maggiori difficoltà . Nei giorni scorsi la Ragioneria generale dello Stato ha espresso dubbi sulle coperture osservando che “dal punto di vista tecnico-contabile l’utilizzo delle risorse, una volta affluite nell’istituendo fondo, deve avvenire con pagamenti entro l’anno di competenza dell’originario stanziamento di bilancio, altrimenti se utilizzati in anni successivi comporterebbero nuovi e maggiori oneri in termini di fabbisogno e di indebitamento dello da compensare sui saldi di finanza pubblica”.
La ragioneria mette in guardia anche sull’entità dei risparmi rispetto agli stanziamenti per il Reddito, che saranno chiari solo a fine anno.
(da agenzie)
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