CONTRO LA PROSTITUZIONE “FOTO DEI CLIENTI SUI CARTELLONI”
LA PROVOCAZIONE DEL SINDACO DI FRANCAVILLA AL MARE, IN ABRUZZO
Il sindaco di Francavilla al Mare Antonio Luciani, la cittadina abruzzese del “cenacolo dannunziano”, pubblica sulla sua pagina facebook questo post: “Concorso: fotografa il cliente e noi stampiamo il 6à—3. Siamo quotidianamente impegnati nella lotta contro la prostituzione. Dobbiamo impedire che i clienti la facciano franca. Lancio una proposta ai cittadini. Fotografiamo le autovetture e le persone che si fermano e pubblichiamo in tutta la città dei manifesti 6à—3 con la scritta: Lui è venuto a Francavilla per andare con le prostitute. Vediamo se così capiscono”.
La proposta del primo cittadino fa inevitabilmente rumore e spacca in due i suoi cittadini che commentano sulla pagina facebook . “In arrivo i giustizieri della notte armati di smartphone?” scrive uno degli utenti.
“La mia Canon è pronta!” commenta un altro, decisamente più favorevole alla proposta diffusa sul social network.
Ma è forse una provocazione, una boutade estiva quella del sindaco?
Assolutamente no, e Luciani tiene a precisarlo a chiare lettere.
“Io tutta questa ipocrisia non la sopporto: se devo assumermi le mie responsabilità nel pubblicare la faccia di un cliente di prostitute su un cartellone 6à—3, lo faccio”, dice al fattoquotidiano.it.
“Stamperò al più presto il primo 6à—3, non appena ne avrò occasione — continua il sindaco — Su questo argomento o lo Stato interviene e regolarizza la prostituzione, oppure la vieta. Quello che non sopporto è che una bambina di 11, 12 anni, passando in macchina coi genitori, possa imbattersi in due che contrattano una prestazione sessuale in maniera spudorata, o vedere una coppia che si apparta a fare sesso a pagamento. Nei prossimi giorni strutturerò anche un’apposita ordinanza sul pericolo sanitario legato alla prostituzione”.
Ci sarebbe, però, un piccolo scoglio alla proposta del primo cittadino: la privacy. “Qualcuno cita addirittura le leggi sulle privacy- dice Luciani che è un avvocato — si afferma che è impossibile fotografare i clienti delle squillo. Teoria stravagante: sono o non sono, questi clienti, delle persone che vanno ad attingere consapevolmente a un mercato che non solo è illecito, ma va a foraggiare la criminalità organizzata?”.
Per Luciani siamo addirittura alla doppia morale all’italiana: “La prostituzione non è un reato, ma il suo sfruttamento sì. Sta di fatto che, nonostante i continui controlli, il mestiere più antico del mondo prospera ovunque. Tanto la legge ci lega le mani”.
La battaglia di Luciani ha già avuto un prequel: “Di recente ho emanato un’ordinanza che introduce multe salate per chi si ferma a contrattare con una prostituta: contravvenzioni da 500 euro. Le hanno pagate tutti immediatamente, per paura che arrivassero le notifiche a domicilio”.
Maurizio Di Fazio
(da “il Fatto Quotidiano”)
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