COSA C’E’ DIETRO LA CLINICA PRIVATA DELL SOTTOSEGRETARIO GEMMATO (FDI)
FARMACISTI, MEDICI E LA RETE DEGLI AMICI: UN MICROCOMO DELLE RELAZIONI
Caccia all’estensore dei testi del sito Internet di Therapia. E’ stato lui, con il suo incauto riferimento ai “lunghi tempi del servizio sanitario pubblico” – da evitare ricorrendo alle cure della clinica – a scatenare la bufera che ha investito Marcello Gemmato.
In difesa del sottosegretario di Terlizzi, ieri, è continuata la processione degli attestati di solidarietà – l’ultima è Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia: «Non c’è conflitto d’interessi: è l’ennesimo appiglio di una sinistra che non ha niente da dire».
Ma la difesa viene esclusivamente dal fronte meloniano, non dagli altri partiti del centrodestra. Sintomatico del potere ormai accumulato dall’ex ragazzo che ha cominciato a fare politica a quattordici anni, sulle orme del papà missino Alberto: riverito dai suoi, tenuto a distanza dagli altri partner di maggioranza, forse gelosi per la crescita del suo prestigio.
Ma l’influenza di Gemmato risiede proprio in società come Therapia, due sedi a Bitonto e una a Bari. Lui ci entra nel 2013 ma è già da qualche anno che Franco Bufano, imprenditore nel settore della sanità privata e fratello dell’ortopedico Ferdinando proveniente da Anthea, decide di mettere in piedi la società.
La maggior parte dei soci sono farmacisti, molto vicini a Gemmato, decisi a garantire una serie di accertamenti diagnostici anche sulla base della loro esperienza. A prendere le redini della srl è Piero Bufano, figlio di Franco, insieme al fratello Emanuele.
I Bufano sono molto intraprendenti – della famiglia fa parte anche Loredana, affermata chirurga plastica – e oltre a siglare convenzioni, la prima, nel 2014 è con l’ordine dei commercialisti, ai quali offrono una serie di accertamenti, dalla risonanza magnetica all’elettromiografia – diventano i medical partner del Bari calcio.
Gemmato, che insieme al fratello Ninni (sindaco di Terlizzi dal 2012 al 2022) alterna la sua attività di farmacista a quella di politico, resta nella società come una sorta di “cellula dormiente”: i suoi impegni politici non gli lasciano molto tempo per dare un contributo significativo al team, ma starci dentro gli consente di mantenere contatti con il suo mondo e con quei pezzi di sanità privata che in Puglia si stanno organizzando per “fare le scarpe” al pubblico.
Della società fa parte, per esempio, Edvige Carnevale, di formazione microbiologa e virologa, nello staff di Omnia Medica e titolare della rete Laboratori Carnevale di Lucera, che ha una convenzione con l’Asl di Foggia, in quanto soggetto aggregatore erogatore di prestazioni specialistiche.
E’ di un altro tipo, invece, la convenzione stipulata nel luglio di quest’anno dalla società Therapia con l’Asl di Bari: in questo caso non c’è alcun esborso da parte della struttura sanitaria, che invece in virtù della convenzione può “acquistare” dall’azienda sanitaria pubblica una serie di prestazioni che riguardano la lavorazione del sangue.
La clinica al centro delle polemiche politiche, in questi giorni, è invece una specie di microcosmo delle relazioni del sottosegretario. Ne fanno parte Andrea Vacca, figlio di Oronzo, fondatore della storica farmacia Matteotti di Bitonto. Giacinto Del Sole, altro farmacista bitontino, Nicola Ciocia e Giovanni Fasciano.
Una categoria molto devota a Gemmato. Soprattutto da quando ha dato la possibilità, per legge, di dispensare nei punti di vendita alcuni medicinali che in passato erano distribuiti solo attraverso le farmacie ospedaliere.
Una riforma che si accompagna alla rivisitazione della remunerazione dei farmacisti, che prima avveniva solo in termini percentuali in rapporto al valore delle molecole commercializzate, mentre adesso esiste un corrispettivo fisso che si aggiunge a uno proporzionale calcolato per “fasce”.
Questo ha scontentato alcuni farmacisti per esempio in Lombardia, dove si contava sulla capacità d’acquisto dei residenti, ma è stato accolto molto bene in altre zone d’Italia, come la Puglia, ad esempio.
Ecco perché Gemmato gode ora, nel suo mondo, di un consenso trasversale, che va dal presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo (origini politiche di centrosinistra, vicino all’ex ministro Roberto Speranza) a quello pugliese, Vito Novielli, anche lui con trascorsi progressisti. Nell’associazione di categoria, inoltre, il numero uno di Fratelli d’Italia in Puglia ha un suo fedelissimo: Vincenzo Lozupone, il più aperto alla politica della famiglia, che possiede molte farmacie nel quartiere Libertà di Bari. Lozupone è nel consiglio direttivo di Federfarma Puglia. Gemmato voleva piazzarlo all’Aifa, ma non ce l’ha fatta. Più che altro per ritrosia del giovane farmacista: se fosse stato per lui, avrebbe condotto la battaglia fino alla fine.
(da La Repubblica)
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