DA LIONE A MARSIGLIA, LA FRANCIA AL VOTO: I VERDI ALLA CONQUISTA DI ALTRE CITTA’
EUROPE ECOLOGIE LES VERTS LA VERA SORPRESA DEL PRIMO TURNO… AL BALLOTTAGGIO A LIONE, TOLOSA E BORDEAUX … LA DESTRA RISCHIA A MARSIGLIA
La Francia al voto per le municipali: 4.800 città , da Parigi a Bordeaux, da Lione a Marsiglia, devono scegliere nuovo sindaco e consiglio comunale.
Nel primo test elettorale post-Covid sono chiamati alle urne 16 milioni di francesi con mascherina obbligatoria e distanziamento sociale.
Pesa il rischio astensione: a mezzogiorno solo il 15,2% dell’affluenza. Già al primo turno avvenuto il 15 marzo – nel mezzo dell’epidemia – un elettore su due (44%) non è andato a votare, rispetto al 63% registrato nelle municipali del 2014. I ballottaggi (anche fra tre o quattro candidati) si svolgono con tre mesi di ritardo, e questo aumenta l’incertezza sulle tendenze politiche registrate al primo turno.
L’exploit dei Verdi
Il successo dei candidati del partito Europe à‰cologie Les Verts (Eelv) è stata la sorpresa del voto del 15 marzo, sulla scia del buon risultato già ottenuto un anno fa alle europee (13,4%, davanti a socialisti e France Insoumise).
Il partito che oggi governa una sola città con più di 100 mila abitanti (Grenoble dove il sindaco Eric Piolle ha buone chances di essere rieletto) potrebbe conquistare altre metropoli. La sfida più importante è a Lione – terza città di Francia – dove Grègory Doucet, 46 anni, dirigente dell’ong Handicap International, è arrivato in testa al primo turno (28,5%) e potrebbe battere il candidato ex maconista Yann Cucherat.
La corsa di Eelv mette in crisi la destra in varie città .
A Bordeaux Nicolas Florian, delfino dell’ex premier Alain Juppè, dovrà vedersela con il verde Pierre Hurmic.
Anche l’attuale sindaco di Tolosa, Jean-Luc Moudenc, sostenuto da Les Rèpublicains (Lr), è sfidato dall’ambientalista Antoine Maurice, sostenuto da una lista di coalizione tra socialisti, comunisti e France Insoumise.
Altre città che potrebbero diventare a guida Eelv sono Strasburgo, Lille e Besanà§on dove invece i duelli sono tra ambientalisti e altri candidati della sinistra.
La rivincita di destra e sinistra
Nel 2017 l’elezione di Emmanuel Macron alle presidenziali e poi il trionfo alle politiche del suo partito, La Rèpublique en Marche (Lrem), aveva travolto le due tradizionali forze di governo: Ps e Lr. Il voto delle municipali è una rivincita del bipolarismo classico e dei “vecchi partiti” che dovrebbero conservare molte delle città dove governano.
L’esempio più clamoroso di vitalità del moribondo partito socialista è Parigi dove Anne Hidalgo dovrebbe trionfare. La gauche dovrebbe mantenersi anche a Rennes, Nantes e Digione e potrebbe conquistare – con una lista di coalizione – la seconda città di Francia, Marsiglia, storica roccaforte della destra.
Il partito conservatore Lr che ha già confermato o conquistato sindaci e maggioranze al primo turno nel 56% delle città con più di 9mila abitanti. Per i ballottaggi ci sono vittorie quasi scontate come quella dell’attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi.
En Marche si ferma
Creato nel 2016 il partito di Macron, Lrem, non ha nessun sindaco nè consigliere municipale. E ha clamorosamente mancato questa opportunità . Il simbolo della dèbà¢cle è Parigi dove Lrem si è diviso tra due candidati e poi ha dovuto cambiare in corsa quello ufficiale Benjamin Griveaux, sostituito da Agnès Buzyn distaccata nei sondaggi di venti punti da Hidalgo. A Lione si è consumato un pasticcio tra il candidato macronista Yann Cucherat che ha deciso di allearsi – senza chiedere ai vertici di Lrem – con la destra dei Rèpublicains.
Alla fine il partito di Macron potrà rivendicare forse un successo – spesso alleandosi con Lr – a Strasburgo, Aix-en-Provence e Pèrigueux. Un caso a parte è quello del porto normanno di Le Havre, dove si presenta Edouard Philippe. Il premier è arrivato in testa ma è tallonato dallo sfidante comunista, Jean-Paul Lecoq. E l’esito di Le Havre è guardato da vicino perchè potrebbe avere conseguenze sul governo.
Ambizioni deluse per Le Pen
Alle municipali del 2014 l’allora Front National aveva lanciato la sua conquista al potere, prendendo il governo di una quindicina di città . Questa volta il Rassemblement National ha conservato già al primo turno molti comuni, come Frèjus e Hènin-Beaumont, ma non riesce ad avanzare a livello locale. L’unica presa su cui Le Pen punta è Perpignan, la città al confine con la Spagna dove il suo ex compagno, Louis Alliot, è favorito nella corsa a sindaco. Se vince, sarà la più grande città governata dal Rassemblement National anche se Alliot ha fatto praticamente di tutto per cancellare il simbolo del partito dalla campagna.
(da “La Repubblica”)
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