D’ALEMA: “NON PAGHIAMO LE PENSIONI AI GRECI, MA LE BANCHE TEDESCHE”
E SU RENZI: “QUALCHE TWEET POTEVAMO RISPARMIARCELO”
“Forse qualche tweet potevamo risparmiarcelo: non è stato un derby tra euro e dracma ma un referendum per cambiare la politica europea”.
Così Massimo D’Alema a Skytg 24, parlando della Grecia e rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le posizioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Auspico – ha comunque aggiunto D’Alema – che l’Italia si adoperi per un accordo e non per una rottura. I greci hanno dimostrato di non avere paura, malgrado la pesantezza della posizione da parte europea”.
Massimo D’Alema, sempre a Sky Tg24 aveva detto. “Si dice: ‘Noi paghiamo le pensioni dei greci’. No! Noi paghiamo le banche tedesche, e di questi soldi i greci non sentono neanche l’odore”.
Sì conclude così l’intervista di Massimo D’Alema a RaiNews24 che sta diventando in queste ore un vero e proprio fenomeno dei social network, invadendo le bacheche degli utenti Facebook.
L’ex presidente del Consiglio è stato invitato dal canale all-news della Rai a commentare l’appello, di cui è firmatario insieme ad altre personalità tra cui i premi Nobel Stiglitz e Krugman, per chiedere alle autorità europee più flessibilità sul debito greco e sulle politiche di austerità .
D’Alema conclude la sua intervista con un esempio, volto a dimostrare perchè un’unione monetaria non possa funzionare senza un’unione di bilancio e perchè le disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri siano destinate ad aumentare senza un’unione politica.
“In Germania il costo del denaro è bassissimo”, spiega D’Alema, “quindi le banche tedesche raccolgono denaro a un costo quasi nullo. Con quei soldi comprano i titoli della Grecia, che essendo un paese a rischio paga tassi altissimi, il 15%. In questo modo guadagnano una montagna di soldi”.
In altri termini, attraverso la differenza dei tassi d’interesse, “enormi risorse si trasferiscono da un paese povero, la Grecia, a un paese ricco, la Germania. Il paese povero si impoverisce sempre di più, il paese ricco si avvantaggia sempre di più”.
Come se non bastasse questa contraddizione, continua il suo ragionamento l’ex premier, quando la Grecia non è più in grado di pagare, arrivano gli aiuti europei. “Noi abbiamo dato alla Grecia 250 miliardi di euro. Ma non per le pensioni dei greci, ma per pagare le banche tedesche”.
(da “Huffingtonpost”)
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