D’ALEMA, RENZI E LA FINTA DEL CAMPER: “VAI COL JET PRIVATO”. RENZI: “L’HO PAGATO IO”
IL SINDACO DI FIRENZE STAVOLTA HA SBATTUTO CONTRO IL MURO DI UNO TOSTO E RIMEDIA UNA FIGURA BARBINA: PRIMA USA IL JET PRIVATO (QUANTO COSTA NON LO DICE) POI SI PRESENTA IN CAMPER AGLI ELETTORI
«Renzi ha sbagliato e continua a sbagliare. Si farà del male. Sono stato a Matera per una iniziativa su Berlinguer: c’era il doppio della gente rispetto a quanta era accorsa ad ascoltare Renzi. Però i giornali non lo scrivono, perchè rottamare il Pd conviene a molti».
Poi, l’affondo. «La settimana scorsa Renzi è andato a Sulmona, in jet privato da Ciampino, poi una Mercedes. In camper c’è salito alle porte di Sulmona, ma quando è arrivato in piazza, tutti ad applaudire il giovane ribelle che “altro che auto blu, lui viaggia in camper”».
A lanciare tante stilettate sul sindaco di Firenze, candidato alle primarie del centrosinistra, è un nome importante del Pd: Massimo D’Alema, presidente del Copasir.
Lo fa in un retroscena pubblicato su La Stampa a firma di Federico Geremicca e che viene – in parte – poi smentito dalla portavoce di D’Alema.
Ma la bomba è ormai lanciata.
La replica di Renzi nel merito è poco convincente:: «Ho preso quel volo, pagando di tasca mia, per andare al funerale di Piero Luigi Vigna che è un pezzo di storia di Firenze, e non avevo altra possibilità che fare 40 minuti di volo».
Un jet privato è forse alla portata di tutti?
E quanto gli è costato non lo dice, come non dice di essere poi salito su un Mercedes.
A Renzi però saltano i nervi: “Nelle frasi di D’Alema c’è un che di intimidatorio».
Il sindaco di Firenze ha detto di essere «veramente colpito», ma «quello che mi colpisce di più» – ha aggiunto – è che D’Alema «non vuole mollare: se perdo, do una mano a Bersani, ma se vinciamo noi li mandiamo a casa”.
Quindi in caso di vittoria, ha affermato il sindaco di Firenze, «non è che il giorno dopo il gruppo dirigente dice che si continua allo stesso modo: non penserete mica che facciamo le primarie, si sconfigge questo gruppo dirigente, e poi D’Alema e la Bindi hanno la deroga. La deroga la ripongono nella vaschetta, diciamo».
Renzi chiude in stile bulletto: “Occhio che ti fai male D’Alema lo vada a dire qualcun altro».
A noi resta una domanda: quanto costa la campagna elettorale di Renzi e chi la paga.
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