DANI & SALLUSTI, IL GIRO DI SOLDI TRA LE SRL: BRUCIATI 460.000 EURO
2,5 MILIONI DI VISIBILIA A D1, IN USUFRUTTO AL GIORNALISTA: RESTITUITI SOLO 2
Nel suo curriculum, la ministra del Turismo Daniela Santanchè usa a piene mani la parola “successo”. Ma in realtà “Dani” era cattiva pagatrice e non solo verso i dipendenti, a cui non saldava il Tfr, i collaboratori, che attendevano per anni soldi poi decurtati, fornitori, enti previdenziali e Fisco. No: la “Santa” è riuscita nell’impresa paradossale di non restituire nemmeno a se stessa i soldi che si era prestata. Lo attesta l’intreccio tra Visibilia Srl, una delle società del disastrato gruppo quotato editoriale-pubblicitario che fu della senatrice di Fratelli d’Italia, e D1 Partecipazioni, altra Srl che svolgeva il ruolo di “cassaforte” di Santanchè. Oggi entrambe le società sono in liquidazione, mentre “Dani”, il compagno Dimitri Kunz, gli amministratori Fiorella Garnero (sorella della ministra), Massimo Cipriani e Davide Mantegazza dal 5 ottobre sono iscritti tra gli indagati per le ipotesi di reato di falso in bilancio e bancarotta dai pm di Milano Roberto Fontana e Maria Gravina.
Il 17 maggio 2013, Visibilia Srl, su carta non intestata firmata dall’amministratore unico Daniela Santanchè, finanziava D1 Partecipazioni Srl (registrata solo una settimana prima con 10mila euro di capitale in Piazza Duse 2 a Milano) e, come amministratore unico di D1, Santanchè accettava il prestito di 2,45 milioni. Con quei soldi D1 acquistava azioni Bioera, società del biologico che faceva capo a Canio Mazzaro (oggi anch’essa in difficoltà), che della “Santa” era parte correlata in forza di un patto di sindacato e del fatto d’essere padre di suo figlio Lorenzo. Santanchè in quel periodo era presidente di Bioera, ne possedeva tramite D1 il 14,9% e aveva il 90% di Visibilia Srl. Proprio Visibilia Srl a luglio 2013 effettuò poi un aumento di capitale sottoscritto per 900mila euro, guarda caso, da Bioera che vi salì al 40%, mentre la quota della “Santa” scendeva dal 90 al 54%. Un bel giro di fondi tra parti correlate. In quel 2013 Bioera, pur avendo chiuso il bilancio in perdita, aveva distribuito un extradividendo in contanti e azioni di Ki Group, altra società del biologico del giro Mazzaro-Santanchè finita male nella quale la ministra ha avuto ruoli manageriali. Poi, il 9 ottobre 2014 “Dani” da Visibilia inviò a Banca Akros l’email “Operazione D1 Confidenziale” nella quale “come da intese telefoniche e secondo le modalità concordate verbalmente”, chiedeva “di procedere al piano di dismissioni delle azioni Bioera detenute da D1 Partecipazioni”.
Ma D1 negli anni ha restituito a Visibilia meno di 2 milioni sui 2,45 ricevuti nel 2013. Nel 2022 Visibilia ha rinunciato ai restanti crediti verso D1, anch’essa in liquidazione, per 463 mila euro, indicandoli come “crediti già integralmente svalutati in sede di situazione iniziale di liquidazione tenuto conto della stima del presumibile valore di realizzo”. Alla fine dei finanziamenti incrociati, “Dani” – che intanto ha lasciato le due società – dunque è stata cattiva pagatrice di se stessa.
Ma non basta. Tra il 24 e il 30 dicembre 2014, Visibilia Srl ha provato a cedere pro soluto a D1 Partecipazioni Srl alcuni crediti per 850mila euro nominali al prezzo stracciato di 15mila euro, meno del 2% del valore facciale. Su quelle e altre operazioni a novembre 2015 ci furono lunghi scambi di email tra manager di Visibilia e avvocati dello studio legale Morri Cornelli e Associati (Mca Lex), tra i quali Massimo Gabelli, ora indagato con Santanchè in quanto ex sindaco di Visibilia. La sede dello studio Mca Lex era in piazza Duse 2 a Milano, stesso indirizzo di D1 Partecipazioni Srl. In quelle email si collegavano le cessioni di crediti anche al finanziamento da 2,45 milioni ricevuto nel 2013 da D1 Partecipazioni Srl da Visibilia Srl, sottolineando che al 30 novembre 2015 il credito che Visibilia Srl vantava nei confronti di D1 ammontava a 680 mila euro circa, perché il resto era stato rimborsato. In quelle email si allegava una “bozza di proposta di contratto di cessione crediti tra Visibilia Srl e il dottor Sallusti”. Alessandro Sallusti, oggi direttore di Libero e all’epoca direttore del Giornale della famiglia Berlusconi, testata per la quale il gruppo Visibilia raccoglieva pubblicità, era il compagno di Daniela Santanchè. Oggi Sallusti (estraneo alle indagini della Procura di Milano) è usufruttuario del 90% di D1 Partecipazioni Srl che la senatrice Santanchè gli ha concesso il 26 novembre 2015. Pochi giorni fa, il 26 giugno, lo stesso Sallusti tramite un manager di Visibilia ha partecipato all’assemblea di D1 partecipazioni approvandone il bilancio 2022. Gli abbiamo chiesto commenti ma né lui, né Santanchè, i manager e i legali di Visibilia ci hanno risposto. L’ufficio stampa del ministero del Turismo ha laconicamente commentato “rispondiamo a qualsiasi domanda riguardante l’attività del ministro, ma sulla questione Visibilia abbiamo già risposto al Senato”. Intanto su tutte queste vicende indaga però la Procura di Milano.
(da Il Fatto Quotidiano)
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