DECRETO APRILE DA 70 MILIARDI DI CUI 40-50 MILIARDI IN DEFICIT, AI SINDACI NE VANNO 3,5
15 MILIARDI PER LA CASSA INTEGRAZIONE, 30 MILIARDI PER GARANTIRE I PRESTITI A RISCHIO ALLE IMPRESE… 800 EURO AGLI AUTONOMI, 600 EURO DI REDDITO DI EMERGENZA, 3 MILIARDI ALLE FAMIGLIE, 3 ALLA SANITA’, AIUTI AD ALBERGHI E RISTORANTI
Il governo, con il Decreto Aprile, potrebbe mettere in campo una manovra da circa 70 miliardi, finanziata in deficit per almeno 40-50 miliardi.
La cifra definitiva non c’e’ ancora ma lunedì il Consiglio dei ministri dovrà decidere quanto far salire ulteriormente l’asticella dell’indebitamento netto, dopo l’ulteriore scostamento di 20 miliardi chiesto per il decreto di marzo.
L’aumento del deficit sarebbe di almeno un paio di punti di Pil e dovrà ottenere il nuovo via libera del Parlamento: mercoledì è atteso il voto del Senato e venerdì quello della Camera.
Sul piatto ci sono da finanziare interventi per oltre 60 miliardi, di cui solo 30 in termini di saldo netto per le garanzie necessarie ai prestiti avviati con il Decreto Liquidità .
Quello che e’ certo e’ che al momento l’esecutivo potrà utilizzare meno di 10 miliardi di fondi europei non spesi ma non potrà contare sui circa 80-90 miliardi che potrebbero arrivare dal pacchetto europeo di proposte su cui è stata trovata l’intesa all’Eurogruppo e che giovedì prossimo passerà al vaglio del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo.
Una dote che comprende, tra l’altro, anche i 36 miliardi di risorse del Mes sul cui utilizzo è in corso un acceso confronto nella maggioranza.
Pertanto si valuta la possibilità di alzare il deficit fino al 7% o oltre, ma bisognerà tener conto anche della contrazione del Pil provocata dall’impatto del coronavirus.
Ecco perchè il decreto aprile difficilmente potrà vedere la luce prima dell’inizio di maggio, ovvero prima che sia varato il Documento di economia e finanza. L’aggiornamento del quadro macroeconomico dei conti dovrebbe essere pronto entro la fine del mese e solo allora si potrà avere un quadro preciso dell’impatto della crisi sulla crescita e quindi del peggioramento del disavanzo.
Nel Decreto Aprile dovrebbe trovare spazio il rinvio al 2021 delle contestate tasse sulla plastica e sullo zucchero, oggetto di un infuocato dibattito durante la sessione di bilancio.
Il governo sta studiando poi degli indennizzi a fondo perduto per le imprese sulla base delle perdite registrate, sul modello francese e tedesco. Come annunciato, sarà prorogato e potenziato il bonus per gli autonomi che dovrebbe salire da 600 a 800 euro.
Una parte della maggioranza punta a rafforzare l’indennità in maniera consistente mentre i Cinque Stelle, con il ministro del Lavoro Catalfo, spingono per l’introduzione del reddito di emergenza da circa 600 euro al mese, una misura che costerebbe altri 3 miliardi.
Allo studio anche interventi per gli affitti commerciali: si valuta di estendere il credito d’imposta al 60%, previsto dal decreto Cura Italia per negozi e botteghe, anche ad alberghi e ristoranti ma si studia anche la possibilità di poter cedere gli sgravi ai proprietari a fronte di riduzioni del canone di locazione.
Altri 3 miliardi serviranno poi per finanziare le misure per la famiglia con la proroga del congedo parentale e dei bonus babysitter.
In arrivo anche un pacchetto di interventi per i comuni, che dovrebbe prevedere lo sblocco degli investimenti, anticipazioni di liquidità , spostamento di termini e risorse per i mancati incassi.
Secondo quanto emerso al termine di una riunione fra Gualtieri e gli enti, la dote per comuni, province e città metropolitane dovrebbe essere di 3,5 miliardi.
Ma per l’Anci si tratta comunque di una cifra non sufficiente a coprire il calo delle entrate stimato in circa 5 miliardi di euro.
Previsto anche l’avvio di un tavolo di monitoraggio per tenere sotto controllo le perdite dei comuni che dipenderanno dai tempi del lockdown.
C’è poi da rifinanziare per circa 15 miliardi la cassa integrazione e circa 3 miliardi dovranno essere stanziati per gli interventi a sostegno del sistema sanitario e della Protezione civile.
Degli aiuti ad hoc potrebbero infine arrivare per il settore del turismo. Allo studio una detrazione fiscale per i soggiorni in strutture ricettive italiane.
Misure analoghe sono state proposte anche in alcuni emendamenti al decreto Cura Italia all’esame della Camera.
(da “Huffingtonpost)
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