“DEVI FARE LA FINE DI DESIREE”: SALVINI ESPONE ALLA GOGNA MEDIATICA UNA MINORENNA CHE LO CONTESTAVA
UNA STUDENTESSA LA CUI FOTO E’ STATA POSTATA DAL LEGHISTA RICOPERTA DI INSULTI E MINACCE…E QUESTO SAREBBE UN MINISTRO DEGLI INTERNI
La storia è molto semplice: nei giorni scorsi gli studenti di tutta Italia sono scesi in piazza per protestare contro le politiche del governo sulla scuola e – come è noto anche se il Tg1 ha oscurato le immagini – sono state bruciate bandiere di Lega e MoVimento 5 stelle
La manifestazione era stata chiamata anche il No Salvini day per manifestare l’opposizione dalla deriva xenofoba e razzista che si avverte in Italia da quando l’estrema destra è andata al potere e i maggiordomi grillini pur di difendere la poltrona sono diventati proni alla deriva reazionaria.
Così il ministro dell’Interno, quello che ogni volta spiega che è un ‘padre’ ha pensato bene di dare in pasto ai lupi ululanti che seguono i suoi social la ragazzina e le sue amiche.
Ha commentato il Coordinamento Studentesco:
Paladino della battaglia contro odio e ignoranza, il “Capitano” (come si fa chiamare dai suoi followers), è andato oltre: ha preso di mira una ragazza minorenne ritratta in una foto con un cartello che citava una canzone, e l’ha pubblicata su Facebook invitando i suoi seguaci a procedere con la gogna mediatica:
Un’eccezione? No la regola! Di episodi del genere infatti Salvini è professionista, e non è un caso che tali meccanismi di utilizzo dei social per spargere fake news e incitare alla violenza siano stati la benzina con cui anche Trump e Bolsonaro hanno messo in piedi la loro propaganda.
Risutato? Più di 9000 commenti che augurano alla ragazza di “fare la fine di Desirèe”, di “andare a prostituirsi”, di “essere stuprata”.
Grazie a questa propaganda, Salvini è responsabile di essere il mandante di una violenza che non si ferma a quella verbale, ma da mesi si esprime in aggressioni vere e proprie. Dichiara di essere contrario alla violenza sulle donne, quando poi è il primo a “dare in pasto” ai social una studentessa, rendendola soggetta alla stessa violenza contro cui, a chiacchiere, si è schierato.
Il ministro che ha fatto dell’ignoranza e del razzismo le sue parole d’ordine accusa gli studenti di essere fomentatori d’odio, mentre le sue leggi, le sue politiche e le sue dichiarazioni dimostrano il contrario.
La domanda è: la polizia postale avrà tempo, voglia e coraggio per individuare i denunciare gli autori dei post?
(da “NextQuotidiano”)
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