“DEVONO DARCI I VACCINI. IO AVEVO GIÀ TRUCCATO I DATI, TOTI LI HA RIAUMENTATI”: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA E IL SUO CAPO DI GABINETTO, MATTEO COZZANI, SONO INDAGATI ANCHE PER FALSO IN ATTO PUBBLICO
I DATI SUI CONTAGI TRASMESSI AL GOVERNO NAZIONALE (LA STRUTTURA DI FIGLIUOLO) ERANO STATI “OGGETTO DI MANIPOLAZIONE” PER OTTENERE PIÙ DOSI… LE INTERCETTAZIONI DI COZZANI: “LI ABBIAMO CALCOLATI CON UN SISTEMA STATISTICO A CAZZO”
Ufficio di Matteo Cozzani, 24 marzo del 2021, l’Italia sta affrontando la campagna vaccinale contro il Covid e la Liguria è in emergenza per la mancanza di dosi. Squilla il telefono e spunta la voce di Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio di Genova.
I due discutono di dosi, di consegne e si lamentano del fatto che non arrivano. Non sanno di essere intercettati. A un certo punto Cozzani se ne esce così: «Il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, li ha riaumentati… quando me li ha rimandati. Ho guardato e gli ho scritto: “Ma c… Presidente, ma sono fuori…”. Ha detto: “Ma no, li ho un po’ aumentati”. “Ma l’avevo già fatto io” gli ho detto. “C… dimmelo che l’hai già fatto te…”».
I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Genova la interpretano in questo modo: «Appare plausibile ipotizzare che i dati sono stati oggetto di manipolazione». Cioè, sarebbero stati alterati i numeri trasmessi alla struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid diretta dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
«Era un atto pubblico con il quale sono stati rappresentati al governo i fabbisogni dei vaccini sulla base dei quali calibrare le forniture regionali». Insomma, un trucco, costato a Toti e Cozzani un’iscrizione per falso in atto pubblico.
La vicenda ha poco a che fare con la corruzione e il finanziamento della politica che poi diventerà il cuore dell’inchiesta penale. Ma emerge, ad abundantiam , dagli atti depositati in questi giorni a Genova
Al momento l’indagine giace in Procura. Come pure un altro filone d’inchiesta, fin qui sconosciuto, sul quale i magistrati intendono accendere un faro. Riguarda sempre la sanità ma in questo caso si tratta di finanziamenti al Comitato Toti da parte di strutture private. Dietro c’è la grande questione «sanità pubblica e privata».
Fra i finanziatori del movimento politico del governatore, che si articola in Comitati collegati alla Fondazione Change, spuntano varie realtà attive nel settore sanitario convenzionato e privato. Come Casa della Salute, un network di poliambulatori specialistici controllati dal gruppo Italmobiliare della famiglia Pesenti che in Liguria ha conosciuto un vero e proprio boom.
Nato nel 2013, conta oggi 29 strutture che impiegano 900 addetti, fra cui 450 medici. È presente a Bordighera, Ventimiglia, Sanremo, Albenga, Savona, Cairo Montenotte. E ha preso a contribuire con il Comitato di Toti. Il quale ha ricambiato presentando un loro evento nella Sala della Trasparenza della Regione, nel corso del quale sono intervenuti sia lui sia il sindaco di Genova Bucci.
Fra i finanziatori anche l’Iclas di Rapallo del gruppo Gvm, un istituto clinico convenzionato che garantisce oltre 700 interventi l’anno di cardiologia e cardiochirurgia. E altre strutture, fra cui Hc hospital e On health care. A
ll’attenzione dei pm di Genova ci sono tre-quattro finanziatori, che si aggiungono alle 20 società operanti in altri settori entrate nei radar dell’indagine per tangenti. Gli inquirenti vogliono verificare se i versamenti alla politica sono regolari e se a questi corrisponda qualche provvedimento amministrativo a favore dei contributori, eventualità che farebbero ipotizzare dei reati.
(da Corriere della Sera)
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