DI MAIO PENSI ALLA FIGURA DI MERDA DEL GIRO D’ITALIA FERMATO PERCHE’ IL COMUNE NON E’ IN GRADO DI TAPPARE NEANCHE LE BUCHE
IN MONTAGNA CI SONO LE SALITE, A ROMA LE VORAGINI… “ALTRO CHE COLPA DEI SAMPIETRINI, QUELLI CI SONO ANCHE AL TOUR DE FRANCE, QUA C’ERANO BUCHE CHE ANDAVANO SISTEMATE”
I giornali di tutto il mondo parlano della figuraccia di Roma al Giro d’Italia per le buche, confermata anche dal consigliere grillino in Campidoglio Angelo Diario:
Il Campidoglio e forse gli organizzatori non avevano fatto i conti con chi, in sella alla bici, ci sale davvero. Percorso cambiato e tappe annullate, con buona pace di chi da questo giro voleva uscire rafforzato e invece si ritrova a sprofondare. Nelle buche, appunto. Che però, per il presidente della Commissione Sport del Campidoglio Angelo Diario erano parte della sfida.
Come a dire che in montagna ci sono le salite, a Roma le voragini.
«Nell’ultima conferenza dei servizi – spiega Diario – gli organizzatori ci hanno dato il via libera dicendo che i ciclisti sono abituati a correre anche su strade peggiori. Le strade di Roma sono queste, il bello e il brutto del centro sono i sampietrini. Non è la classica passerella ma un percorso impegnativo e molto avvincente per chi sta assistendo».
La smentita degli organizzatori di ieri pare superata da quanto scrive la Gazzetta dello Sport, sponsor dell’evento:
Froome e i suoi arrivano dopo circa 10′. Buche, avvallamenti, dislivelli, sampietrini consumati dai secoli, qualche strettoia, qualche riparazione effettuata con asfalto fresco… Ma siamo nel cuore della Città Eterna. […] Come mai nessun corridore o team aveva sollevato perplessità ? E come mai i rappresentanti dei corridori non avevano battuto ciglio?
A fine gara, Viviani spiega: «Chi aveva visto il circuito? Chi ci aveva pedalato? Sul libro (il Garibaldi, dove ci sono i percorsi, ndr) c’era scritto 350 metri di pavè. Nessuno ha visto il circuito, nemmeno l’Uci. Pedala tu su una strada così».
Così Froome: «Con la giuria abbiamo trovato la soluzione per rendere la corsa più sicura. Il circuito era pericoloso. Però è vero, ci sono persone che dovrebbero vigilare sulla sicurezza delle corse, c’è una procedura che però penso debba essere rivista».
A parlare, sempre sulla Gazzetta, anche Urbano Cairo: «Resta una giornata di sport bella, però le buche potevano sistemarle…. I sanpietrini ci sono anche al Tour de France e in altre classiche. Ma le buche, mi dispiace, andavano sistemate: si sapeva da un anno e si trattava soltanto di undici chilometri».
E Virginia Raggi? Come al solito, fa finta di niente: «Buche e sampietrini? Sì, ma si è trattato di un giorno di festa. Spiace il tentativo di trasformare tutto in una continua polemica. Resta un momento di sport ad altissimo livello per migliaia di cittadini, appassionati, turisti, che hanno assistito alla gara in una cornice unica al mondo».
(da “NextQuotidiano”)
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