DICEMBRE NERO PER L’ITALIA: OLTRE 18.000 MORTI COVID, MAI COSI’ TANTI
A MARZO LE VITTIME ERANO 13.000, AD APRILE 15.000
Il mese di dicembre 2020 si chiude con un record negativo per l’Italia: negli ultimi 30 giorni, infatti, il numero dei decessi per Covid ha raggiunto e superato quota 18mila, mai così tanti dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
A marzo, nel pieno del primo lockdown per fermare la trasmissione dei contagi, ne erano stati poco più di 13mila, mentre ad aprile erano già aumentati a 15mila.
A novembre si era raggiunto il picco di oltre 17mila con lo tsunami della seconda ondata, ma il peggio è arrivato solo nell’ultimo mese dell’anno, quando sono state registrate fino a circa mille vittime giornaliere dell’infezione da Sars-CoV-2.
Il 23 dicembre erano stati superati i 70mila morti per Covid in Italia. Solo un mese prima, il 23 novembre, se ne registravano 50mila.
Un numero spaventoso che dà la dimensione della tragedia che il nostro Paese, il primo del mondo occidentale a sperimentare l’impatto del virus, sta vivendo dall’inizio della pandemia.
Di queste vittime, la maggior vivevano in Lombardia, la regione più colpita per numero di contagi e per decessi. Dopo la “pausa” estiva, quando la curva epidemiologica era sotto controllo (dal 1 luglio al 22 settembre si è passati da 34.788 a 35.738 decessi in Italia), con l’arrivo dell’autunno e l’arrivo della cosiddetta seconda ondata c’è stato un balzo di casi e di decessi per Covid-19.
Per quanto riguarda le vittime Covid, l’Italia ha anche ottenuto un triste record a livello europeo e mondiale: è il primo Paese in tutto il mondo per numero di decessi da Coronavirus ogni 100.000 abitanti.
Secondo i dati della Johns Hopkins University, che monitora costantemente l’andamento della pandemia, con 111,23 decessi ogni 100.000 abitanti, il nostro Paese nella classifica dei 20 Paesi più colpiti dal Covid-19 precede la Spagna, al secondo posto con 104,39, il Regno Unito (99,49) e gli Stati Uniti (94,97). L’Italia si piazza invece al terzo posto nella classifica che tiene conto del rapporto tra casi confermati e decessi, con un rapporto del 3,5%, alle spalle di Messico (9%) e Iran (4,7%) e ancora davanti al Regno Unito (3,4%), prima in Europa.
(da Fanpage)
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