DIRITTI CIVILI, QUESTI SCONOSCIUTI NEI PROGRAMMI DEI PARTITI
LE CAUTELE DEL PD, IL SILENZIO DEL M5S, L’INDIFFERENZA DEL CENTRODESTRA
Una legislatura importante sul tema dei diritti civili, quella appena conclusa.
Il Parlamento, dopo anni di tentativi, ha approvato la legge sulle unioni civili (che però non affronta il tema della genitorialità delle coppie gay), quella sul fine vita, il reato di tortura, le leggi sul divorzio breve, sul Dopo di noi (a tutela delle persone disabili) e contro il femminicidio.
Sono rimaste invece bloccate in Parlamento le norme sulla cittadinanza ai minori stranieri (Ius soli) e contro l’omofobia.
Quali possibilità ci sono che la prossima legislatura segni ulteriori passi avanti?
Abbiamo provato a capirlo mettendo in evidenza le posizioni dei principali schieramenti che si presentano al voto del 4 marzo.
Sui temi delle coppie omosessuali solo Pd e LeU spingono per ulteriori diritti.
Nel centrodestra non ci sono proposte, ma non c’è neppure la volontà manifesta di abrogare l’attuale legge sulle unioni civili.
Il M5S su questi temi sceglie invece di non pronunciarsi.
CENTROSINISTRA
Nozze gay come traguardo e riforma delle adozioni
Dopo la sofferta via crucis della legge sulle unioni civili, passata con la fiducia, dopo il faticoso varo del biotestamento, il Pd torna alla carica sul tema dei diritti civili nel suo programma, dovendo reggere il confronto con la Bonino, che chiede pure la legalizzazione dell’eutanasia.
Se nella bozza (che deve ancora essere vidimata da Renzi), spunta il matrimonio gay, non come obiettivo a breve ma come traguardo di lungo termine, la Lista Bonino propone «una riforma del diritto di famiglia, nella prospettiva di superare le discriminazioni in materia di matrimonio, unione civile, adozione, riconoscimento automatico dei figli alla nascita».
«Siamo ben consapevoli che ancora molto bisogna fare per giungere al matrimonio egualitario – dice la bozza Dem – che ormai è stato approvato nella maggioranza dei Paesi europei e che quindi anche il nostro Paese non può ignorare, ma sicuramente le unioni civili sono un primo passo fondamentale».
Per questo il Pd spinge per una riforma delle adozioni «tutti i bambini devono avere pari diritti», dopo che al Senato non passò quella delle coppie omosessuali. E promuove la lotta all’omofobia o il rifinanziamento dei centri anti-violenza.
«Bonificare» la normativa italiana dalla legge 40 sulla procreazione assistita è uno dei punti chiesti dai Radicali, insieme a leggi sulla legalizzazione delle droghe e lo Ius culturae (chiesto anche dal Pd), «per offrire a tutti i giovani le stesse opportunità di vita».
CENTRODESTRA
Più tutele per gli animali e aiuti in favore delle mamme
Nel programma di centrodestra dei «diritti» si parla eccome. Non per gli umani, però, ma per cani e gatti, ai quali si promette un apposito codice normativo che li tuteli.
Se si tratta di persone, invece, la loro difesa è molto meno gridata.
Zero riferimenti ai gay, con un silenzio che per certi aspetti li rassicura: significa che le unioni civili non verranno rimesse in discussione.
Alle donne il centrodestra garantisce «pari opportunità », specie se si tratta di madri lavoratrici. Lo Ius soli, ovviamente, è tabù.
Sul fronte immigrazione, semmai, si vuole mettere un freno all’«anomalia» (così viene definita nel testo programmatico) della protezione umanitaria, restringendo lo status di profugo, cioè il rovescio dell’accoglienza.
L’accento cade altrove, ad esempio sulla sicurezza che, se declinata al femminile, significa anche lotta a stupri e aggressioni, dunque al fondo una questione di libertà personale. Mara Carfagna rivendica ai governi Berlusconi (quando lei fu ministra delle Pari opportunità ) la legge anti-stalking e l’istituzione dei centri anti-violenza, con campagne di propaganda contro l’omofobia.
Se poi si parla di giustizia e fisco, fa notare Anna Maria Bernini, il tema delle garanzie viene declinato come difesa dei cittadini che vanno considerati utenti e non più sudditi. §
MOVIMENTO 5 STELLE
Questioni troppo divisive. Nessun accenno nei 20 punti
Quando entrò in Parlamento il M5S spingeva tantissimo sullo sdoganamento dei diritti civili. Nei primi due anni di legislatura i grillini hanno presentato diverse proposte di legge o sostenuto quelle altrui: matrimoni gay, maternità surrogata, eutanasia, cannabis, reato di omofobia, e persino Ius soli.
Poi qualcosa è cambiato. Anche perchè 5 anni fa non c’era un capo politico, una linea condivisa e i parlamentari facevano un po’ per conto loro.
Questo prima di capire che i diritti civili sono considerati troppo divisivi se vuoi prendere voti a destra e a sinistra.
Il primo segnale di cambiamento è stato sulla stepchild adoption contenuta nella legge sulle unioni civili. Ma è sulla cittadinanza ai figli dei migranti che c’è stata la svolta più eclatante firmata Luigi Di Maio: il capo politico e il M5S si sono rimangiati la battaglia che loro stessi avevano confezionato in forma di proposta legislativa.
Nello stesso tempo, però due deputati grillini, Matteo Mantero e Silvia Giordano, sono stati tra gli autori della legge sul biotestamento.
Ora Mantero è intenzionato a riproporre quella sull’eutanasia (votata sul blog con oltre il 90% di favorevoli) e a battersi di nuovo per la legalizzazione della marijuana. Sui diritti continua a non prevalere una linea unica, sul programma non se ne fa cenno e molta dell’azione dei futuri parlamentari dipenderà se il M5S andrà al governo o meno. Perchè nel primo caso la parola del capo politico conterà certamente di più.
LIBERI E UGUALI
Stepchild adoption, Ius soli e contrasto all’omofobia
Matrimonio egualitario per le coppie gay, sul modello dei grandi Paesi europei come Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Introduzione della stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner, la norma che fu stralciata nel 2016 quando il governo Renzi mise la fiducia sulle unioni civili.
Sono alcuni dei punti chiave in tema di diritti civili contenuti nel programma di Liberi e Uguali. L’altro caposaldo di LeU è lo Ius soli, nella versione approvata dalla Camera nell’ultima legislatura, e cioè uno Ius soli temperato: per poter chiedere la cittadinanza prima dei 18 anni uno dei genitori deve essere in Italia da almeno 5 anni e rispondere a determinati criteri di reddito, alloggio e conoscenza della lingua; in alternativa il minore deve avere frequentato un corso completo di studi.
Anche sul fine vita non si registrano proposte alternative rispetto alle norme adottate dal Parlamento nel 2017: non sono previste norme sull’eutanasia sul modello svizzero.
LeU propone poi un «rafforzamento del contrasto a fenomeni di omofobia e transfobia», ma il programma non entra nel merito delle norme approvate dalla Camera nel 2013, che introduceva alcune aggravanti della legge Mancino salvando però la libera espressione di «opinioni che non istighino all’odio o alla violenza».
Previsti forti investimenti sui centri contro la violenza sulle donne.
(da “La Stampa”)
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