“DOMANI TUTTI AL NAZARENO PER DIRE “RENZI E’ IL MIO SEGRETARIO”: I MILITANTI RENZIANI SI MOBILITANO SUI SOCIAL
DIREZIONE PD SOTTO ASSEDIO DEI SOSTENITORI DEL PREMIER
Alla vigilia della Direzione Pd che ha tutto il sapore del redde rationem tra la maggioranza del partito e la minoranza, i militanti si mobilitano.
Nel pomeriggio inizia a circolare sui social un “evento” Facebook organizzato per mercoledì pomeriggio, all’esterno del Nazareno.
Il titolo è eloquente: “Renzi è il mio segretario”.
I militanti renziani sono chiamati a raccolta in via Sant’Andrea delle Fratte a Roma mentre all’interno, nella sede del partito, il segretario scioglierà i dubbi sul suo orientamento. E in particolare se andare subito al voto o temporeggiare.
La sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre rischia di lacerare ancora di più il partito e di segnare il punto di non ritorno nella frattura interna.
Ma i sostenitori dell’attuale segretario non intendono far mancare il loro supporto a Renzi: “È il momento di sostenere il nostro Segretario, non solo per l’ottimo lavoro svolto al governo del paese, ma soprattutto perchè solo con lui questo Partito può continuare a crescere. Ci vediamo domani per sostenere il nostro segretario”.
Gli occhi dell’Italia saranno tutti puntati sul Nazareno: da lì dovranno venire le risposte alla crisi di governo (annunciata ma non ancora “formalizzata”) che si è aperta dopo le dimissioni annunciate dal presidente del Consiglio.
L’umore del partito è a terra e lo scontro tra renziani e minoranza rischia di esplodere durante la direzione.
Per ora i partecipanti che hanno aderito all’evento social sono circa 240, ma sono in costante aumento.
Dietro la chiamata ai militanti non ci sono però i vertici del partito, ma si tratta di un evento “organizzato dal basso”, afferma all’HuffPost Anna Rita Leonardi, dirigente e indomita renziana, che prenderà parte alla manifestazione.
“E’ nata in maniera spontanea e lentamente è cresciuta. La stragrande maggioranza degli elettori del Pd è arrabbiatissima con i vari D’Alema, Bersani, Speranza. La manifestazione di vicinanza al segretario serve a far capire da che parte sta il Pd vero, la base”.
Vista la delicatezza del momento, il rischio che la manifestazione possa acuire la divisione all’interno del partito è lampante.
Ma per la Leonardi “lo scontro lo hanno voluto gli esponenti della minoranza durante tutta la campagna referendaria. E non tanto per la scelta di votare No ma per il loro comportamento: uno scontro durato tutti i mesi della campagna”.
(da “Huffingtonpost“)
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