DOPO CHE LA TURISTA ISRAELIANA E’ STATA ACCOLTELLATA, IL PREFETTO DI ROMA RAFFORZA I CONTROLLI ALLA STAZIONE TERMINI DOPO LE 20
NON SIAMO A CINECITTA’, E’ RIDICOLO AVERE 1.200 TELECAMERE IN STAZIONE E POI NON AVERE IL PERSONALE DI POLIZIA PER FERMARE UN ACCOLTELLATORE… E SE FOSSE STATO UN TERRORISTA? CHE CONTROLLI CI SONO?
«È l’opera di un folle». Così, il prefetto di Roma, Bruno Frattesi, classifica l’aggressione ai danni di Abigail Dresner, la 24enne israeliana accoltellata a sangue freddo la sera del 31 dicembre scorso alla stazione Termini da un giovane polacco.
«Alla luce dei documenti che ho letto, penso si tratti di questo», ha detto il prefetto al termine del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza dove è arrivata la conferma anche del rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine alla stazione Termini.
«Ho chiesto il raddoppiamento del presidio “Strade Sicure” – afferma Frattesi -. Avremo dunque una duplice risposta dentro e fuori alla stazione Termini e soprattutto negli orari dove c’è minore presenza di persone”
Tale rafforzamento riguarderà, infatti, la fascia oraria dalle 20 alle 24, ovvero – ha confermato il prefetto – la più critica, «quando chiudono i negozi e c’è meno passeggio in giro».
Secondo Frattesi, inoltre, il problema di controllo, riscontrato in prossimità dello scalo ferroviario, è dovuto al fatto che alla stazione Termini transita «un volume di persone che circola di circa 500 mila al giorno. Una vera e propria città. Ci sono poi attive 1.200 telecamere, ed è grazie a esse che è stato identificato l’aggressore. Hanno quindi una funzione investigativa, ma anche dissuasiva», conclude.
Peccato che il prefetto non abbia detto quanti uomini erano in servizio al momento dell’aggressione, dove erano dislocati, quante pattuglie erano all’esterno e come è possibile che non siano intervenuti per bloccare l’aggressore.
E se fosse stato un attentatore?
(da agenzie)
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