DUE FRATELLI D’ITALIA INDAGATI NELL’INCHIESTA SULL’EVERSIONE NAZISTA: ERANO NEL SERVIZIO D’ORDINE DEL PARTITO A GENOVA AL COMIZIO DELLA MELONI
ALESSANDRO PIGA E CAUDIO TESTA SONO DUE MILITANTI DEL PARTITO DELLA MELONI IN LIGURIA E HANNO PARTECIPATO AD ATREJU
Ci sono anche due militanti di Fratelli d’Italia in Liguria tra gli indagati per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta Ombre Nere: si tratta di Alessandro Piga, 65 anni, e Claudio Testa, 58. Testa, che su Facebook alterna post simpatizzanti per Fratelli d’Italia ad altri nostalgici dell’organizzazione paramilitare Gladio, è in contatto con Francesca Rizzi, 36 anni, una vistosa aquila del Terzo Reich tatuata sulla schiena e il soprannome di “miss Hitler”, conquistato per aver vinto un concorso di bellezza su VKontakte.
Il Secolo XIX oggi racconta che nell’indagine si sono intercettazioni di conversazioni tra Rizzi e Testa:
Nelle conversazioni tra i due emerge una non meglio precisata “cabina di regia”, gestita da «uomo politico meridionale», e il progetto di realizzare «una grande unione della Destra da Nord a Sud».
Miss Hitler, a sua volta, fa riferimento a un non meglio precisato “webmaster” di un partito all’interno della Regione Liguria: «Per raggiungere persone e dare supporto logistico, senza iscrizione al partito».
In cambio, il “webmaster”, avrebbe chiesto il servizio d’ordine dei neonazisti alle manifestazioni del partito (di quali partito si tratti, non viene mai specificato).
È un fatto tuttavia che nè Testa nè Piga facciano mistero della militanza in Fratelli d’Italia: ne frequentano diversi eventi pubblici, presenza documentata sui social network, e nelle intercettazioni vantano (o millantano) di aver fatto da “servizio d’ordine” a un comizio di Giorgia Meloni, avvenuto davanti al bar Moody di Genova. Si fotografano spesso insieme a Beppe Aleo, in particolare il 19 settembre alla festa di Atreju a Roma
Testa, in un colloquio telefonico con Il Secolo XIX, chiarisce così la sua posizione in questa vicenda: «Siamo persone stanche, stufe della deriva che sta prendendo il nostro Paese. Non chiamateci estremisti, siamo cittadini che si difendono. È vero, al telefono diciamo cose pesanti, tipo “ammazza il negro”, però poi non lo facciamo davvero. È uno sfogo alla frustrazione, una risposta goliardica. Io sono un simpatizzante e un collaboratore di Fratelli d’Italia, non un nazista. Vado ai congressi, partecipo alle riunioni, vado ad applaudire la Meloni. Conosco tanta gente nel partito, fra cui Aleo, un moderato. Un anno e mezzo fa ho organizzato una riunione a Boccadasse, dopo abbiamo fatto una chat, ne faceva parte anche Aleo, anche se lui non interveniva mai».
Aleo, contattato dal Secolo XIX, spiega di così i suoi rapporti con Piga e Testa: «Li conosco superficialmente, qualche caffè, qualche chiacchiera. Nulla di più. Diciamo che con me sono sempre stati tranquilli. Se avessero manifestato idee estremiste o sovversive li avrei immediatamente allontanati o segnalati».
(da “NextQuotidiano”)
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