DUEMILA AGENTI A PRESIDIARE I SANTUARI DELLA POLITICA
A ROMA ABBIAMO 2.000 TRA POLIZIOTTI E CARABINIERI ADDETTI A PRESIDIARE PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, CAMERA, SENATO, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E CORTE COSTITUZIONALE… IL CASO DELLE DUE GARITTE A TRE METRI DI DISTANZA … ALTRI DUEMILA AGENTI PRESSO SEDI DIPLOMATICHE E DEI PARTITI…PER NON PARLARE DELLE SCORTE… TUTTI AGENTI SOTTRATTI ALLA TUTELA DEI CITTADINI
Esistono compiti e ruoli precisi tra le forze dell’ordine, mansioni diverse, specializzazioni consolidate nel tempo: chi si interessa di rapine, chi di omicidi, chi è alla narcotici, chi alla Digos e così discorrendo. Esistono poi coloro che sono addetti, loro malgrado, a “non fare niente”, una categoria che ha le sue radici storiche nella capitale e nei vizi della politica.
Brunetta potrebbe magari dar loro dei “fannulloni”, visto che non producono concretamente, ma “assistono”, simili a quei finti vigili di cartone che qualche sindaco ha pensato di mettere lungo le strade per indurre alla prudenza qualche automobilista, confidando li possa scambiare per vigili urbani veri. I nostri in verità sono in carne ed ossa, ma sono “garittati”, ovvero stanno nelle garitte, presso le entrate principali di tutti i palazzi e le centinaia di sedi della politica e degli uffici statali di Roma e delle decine di sedi diplomatiche.
In pratica fanno da soprammobile, per disposizioni dall’alto, fungono da deterrente a qualche ipotetico male intenzionato. Basti pensare che i cinque santuari della politica romana, ovvero i Palazzi che ospitano il Presidente della Repubblica, il Senato, la Camera, la Presidenza del Consiglio e la Corte Costituzionale, richiedono la “protezione” di 2.000 ( dicasi duemila) tra agenti di polizia e carabinieri, addetti alla sicurezza e alle scorte d’onore degli ingressi principali (considerando la rotazione di turni giornaliera).
Se si aggiungono le postazioni fisse davanti alle sedi diplomatiche e a quelle dei partiti, il numero delle forze dell’ordine distolte dal servizio per la sicurezza dei cittadini è più che raddoppiato.
Le garitte qua si sprecano. Per non parlare delle scorte che “proteggono” ogni ministro e persino i sottosegretari. Da cosa non si sa, visto che molti non li conosce nessuno e pochi forse avrebbero piacere a conoscerli.
Ma la scorta è uno status simbol, quindi va per la maggiore, meglio se accompagnata da ripresa televisiva, codazzo di portaborse affannati, portavoce afono e segretaria “presa” nella parte. Un quadro idilliaco per essere “scortati” fin sotto casa, dopo una giornata di chiacchiere inutili. Almeno il vicino e il pizzicarolo si accorge che sei sottosegretario “a qualcosa”.
Ci sono poi dei casi di umorismo letale. All’ingresso di piazza del Parlamento, in via dell’impresa, ci sono due belle garitte, una dei carabinieri e una della polizia, come nelle barzellette, a distanza di tre metri l’una dall’altra, presidiate 24 ore su 24.
Vi chiederete: non ne basterebbe una sola? Eh no, perchè la sicurezza dei parlamentari è di competenza esterna dei carabinieri, mentre per quella della Presidenza del Consiglio è della Polizia di Stato. Quindi due garitte e due presidi accanto uno all’altro.
Per non parlare dei mezzi che sostano strategicamente in via degli Uffici del Vicario, in Piazza Montecitorio e in piazza Colonna. Per non menzionare gli agenti in borghese che sorvegliano con discrezione. E questo non in casi di emergenza, di cortei, di manifestazioni, ma come prassi.
Arriva uno sconosciuto Primo Ministro di un piccolo Stato? Venti agenti di scorta al seguito.
Che senso ha poi presidiare le sedi diplomatiche di Paesi non a rischio o sedi di partito? Ma che si paghino un servizio di sicurezza privato…
A che servono le scorte se non a un piccolo numero di ministri? Gli altri hanno già l’autista dell’auto blu, non rompano le palle.
Ha più diritto alla scorta la donna che, dopo una certa ora, rientra a casa in certi quartieri degradati di Roma che certi sottosegretari: datela a loro la scorta. Su almeno 4mila uomini sprecati a guardare il cielo, almeno 3mila potrebbero essere recuperati per garantire la sicurezza dei cittadini, presidiare il territorio, scovare i delinquenti.
Questi sono i fatti concreti, caro Maroni, che segnerebbero una svolta, non ridurre gli organici e non riconoscere un euro di aumento agli agenti. A proposito ti diamo un consiglio. Invece che promettere di destinare 1 miliardo di euro dei beni confiscati alla mafia alla sicurezza, sapendo che per sbloccare quei beni ci vorrano 30anni di processi, fai una cosa .
Dì a Tremonti di fare una leggina che vieti in Italia tutte le consulenze esterne.
Sai quanto sarebbe il risparmio immediato, con moneta cash?
Eurini 1.323.557.591, ovvero quasi 1,4 miliardi di euro. Disponibili subito, basta una firmina di Tremonti nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Proponila, se hai così a cuore il bene delle forze dell’ordine e della sicurezza.
Anzi minaccia di uscire dal Governo se non verrà approvata, certamente gli uomini della Lega rinuncerebbero alle poltrone per garantire la sicurezza della Padania no?
Si eliminerebbero le consulenze vergognose e si rafforzerebbero gli organici. Siete al Governo per quello. O per altro?
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