QUESTA ESTATE SOLO CROCIERE DI POVERI IN CANNA
PROPRIETARI DI YACHT: UNO SU DUE E’ NULLATENENTE… LE BARCHE DI LUSSO SPESSO INTESTATE A PRESTANOMI E A SOCIETA’ SCHERMO… PURE MOLTI EQUIPAGGI SONO IN NERO…
A Ischia, mentre davanti all’isola facevano bella mostra decine di imbarcazioni di lusso ormeggiate al porto, è stata presentata nei giorni scorsi, un’indagine dell’Associazione Contribuenti italiani, da cui emerge che il 58% delle barche di lusso, a motore o a vela, è intestato a nullatenenti o a pensionati ottantenni.
In pratica, stando ai dati rilevati, oltre uno yacht su due, di quelli che si vedono navigare di fronte alle nostre coste, battenti bandiera italiana, sarebbero intestati a proprietari che dichiarano un reddito pari a zero.
Il presidente dell’associazione, Vittorio Carlomagno, ha sottolineato come sia giunto il momento di finirla con “modeste misure di contrasto contro la grande evasione fiscale, è necessaria un’illuminante politica di collaborazione con le associazioni rappresentative dei contribuenti che operano sul fronte della compliance, generando una cultura antievasione”.
L’allarme del presidente dell’associazione trova numerose conferme. Basta dare un’occhiata alle diverse operazioni delle Fiamme Gialle eseguite questa estate sulle coste italiane, in particolare davanti a località famose come l’isola d’Elba, l’Argentario, la costiera amalfitana.
L’8 agosto., ad es., a Grado, la Guardia di Finanza ha denunciato un “nullatenente” che, oltre a essere proprietario di uno yacht, aveva anche numerosi beni immobili, tre auto e diverse polizze di assicurazione con premio annuale.
A giugno la stessa GdF ha individuato un centinaio di persone in situazioni analoghe.
L’estate sembra rivelare anche questo lato dell’Italia, quello di un esercito di grossi evasori che se la spassa, navigando grazie ai soldi mai versati al fisco. Sono poi emersi altri illeciti collegati.
Davanti alle coste livornesi alcuni armatori, proprietari di imbarcazioni prestigiose, sono stati denunciati perchè avevano a bordo un equipaggio retribuito totalmente in nero: skipper, camerieri, tutti irregolari, senza alcuna copertura assicurativa.
Per non parlare dell’operazione “Clippers” di Salerno, ancora in corso. A fine luglio, oltre duecento finanzieri hanno preso carta e penna e si sono segnati nomi e numeri di yachts ormeggiati davanti ad Amalfi, Positano, Capri e altre località molto note.
Un archivio pieno zeppo di dati da incrociare con i nomi dei proprietari, per procedere poi a un controllo della situazione patrimoniale degli armatori, per verificare se effettivamente al reddito possa corrispondere la potenzialità di acquisto di imbarcazioni così lussuose.
In molti casi, secondo la GdF, per occultare la capacità contributiva ed eludere la normativa fiscale, diverse barche di lusso vengono intestate a prestanome, per lo più nullatenenti, oppure alle cosiddette “società schermo”.
Spesso infine l’acquisto di yachts nasconde lati oscuri, come il riciclaggio di denaro sporco. L’acquisto di yachts serve infatti a coprire altri affari illeciti. Sarebbe interessante sapere quanti siano i pregiudicati e malavitosi che risultano poi essere i reali proprietari di queste barche di lusso.
Ma forse l’italiano che deve arrivare faticosamente alla fine del mese chiede troppo…
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