E ANCHE OGGI THERESA MAY VINCE IN TRIBUNALE DOMANI
SULLA BREXIT DEVE VOTARE IL PARLAMENTO: ANCHE LA CORTE SUPREMA DI LONDRA DA’ TORTO AL GOVERNO CHE AVEVA PRESENTATO RICORSO
Dopo l’Alta Corte di Londra anche la Corte Suprema dà torto a Theresa May.
La Corte Suprema di Londra ha disposto oggi in via definitiva che la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’avvio dei negoziati con l’UE per la Brexit dovrà essere autorizzato da un voto del Parlamento britannico.
Il verdetto conferma quello di primo grado dell’Alta Corte e dà torto al governo May che aveva presentato ricorso invocando il diritto ad attivare l’articolo 50 d’autorità , nel rispetto della volontà popolare del referendum del 23 giugno.
La decisione complica i piani del governo britannico.
L’Alta Corte ha stabilito che May non potrà usare i suoi poteri esecutivi per attivare l’articolo 50 del Trattato europeo di Lisbona, meccanismo di uscita dall’Ue.
“Oggi, con una maggioranza di 8 giudici a 3 la Corte Suprema ha stabilito che il governo non può attivare l’articolo 50 senza un atto del Parlamento che lo autorizza farlo”, ha spiegato Lord David Neuberger, presidente della Corte.
In ogni caso la Corte Suprema britannica ha anche escluso qualunque potere di veto da parte delle assemblee di Scozia, Galles e Irlanda del Nord sulla Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
Lo ha annunciato il presidente della Corte, affrontando il secondo punto del suo verdetto odierno e respingendo il tentativo di far valere in questo caso il potere della devolution.
Come sottolineano i media britannici, non solo si tratta di una forte umiliazione per il governo di Theresa May ma questo di sicuro avrà ripercussioni sui tempi della Brexit, rallentandola.
Gli anti-Brexit sostenevano che lasciare l’Unione senza prima aver consultato l’assemblea legislativa avrebbe rappresentato una violazione dell’accordo con cui, nel 1972, il Regno Unito aveva aderito alle comunità europee.
I giudici hanno dato ragione ai Remain: il referendum era consultivo, non si può prescindere dal voto del Parlamento.
“La corte accetta l’argomentazione principale dei ricorrenti”, hanno affermato i giudici, e “la corte non accoglie le argomentazioni avanzate dal governo, che ritiene questo voto inutile”.
Il governo britannico di Theresa May è “deluso” dell’esito della controversia legale che impone un voto del Parlamento per l’attivazione dei negoziati sulla Brexit, ma lo rispetta e attuerà quanto richiesto dal verdetto, ha detto l’attorney general Jeremy Wright, notando peraltro che questo verdetto non mette in discussione il referendum e annunciando per oggi la presentazione alle Camere di una legge ad hoc per l’avvio alle procedure di divorzio dall’Ue.
(da “NextQuotidiano”)
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