È MORTO IN UCRAINA THOMAS D’ALBA, EX PARÀ DELLA FOLGORE, DA DUE ANNI SI ERA ARRUOLATO CON LE TRUPPE DI KIEV: ORIGINARIO DI LEGNANO, SAREBBE DECEDUTO A SUMY QUALCHE SETTIMANA FA
L’ANNUNCIO DELL’ATTIVISTA UCRAINO VLADISLAV MAISTROUK, CHE L’AVEVA INCONTRATO DI RECENTE: “ERA UN UOMO GENTILE E CORAGGIOSO, È CADUTO IN BATTAGLIA DIFENDENDO L’UCRAINA E L’EUROPA”
Un altro italiano è morto in Ucraina, combattendo a fianco del Paese aggredito dalla Russia. È successo qualche giorno fa nella regione di Sumy, particolarmente attaccata nelle ultime settimane. Si chiamava Thomas D’Alba. Era nato a Legnano e viveva a Rescaldina, nell’Alto Milanese. Aveva 40 anni. In precedenza era stato nell’esercito e poi aveva lavorato, per molti anni, come insegnante di musica alla scuola Paganini, con diverse sedi nella sua zona d’origine. Il suo strumento era la batteria. Per questo strumento aveva scritto anche diversi metodi Ex Folgore
Ne ha parlato, in un commosso ricordo su Facebook, il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk, che lo aveva incontrato più volte a Kyiv, la capitale dell’Ucraina. “È caduto in battaglia
difendendo l’Ucraina e l’Europa. Thomas non era uno sprovveduto, ma un professionista, aveva già servito nell’esercito italiano, nella Folgore. Lasciò le armi per seguire la sua passione e diventare insegnante di musica. Poi è iniziata la guerra a larga scala in Ucraina, e Thomas non se la sentì di rimanere a guardare. Rinunciò al lavoro ben pagato per uno stipendio mediocre, considerando i rischi, agli aperitivi con gli amici scelse le esercitazioni al freddo nei boschi, alle notti tranquille passate nel proprio letto preferì per un sacco a pelo in una trincea”.
“Mai un dubbio di essere dalla parte giusta”
Ancora Maistrouk: “Ci siamo conosciuti a Kyiv, e passammo serate a parlare, come se fossimo dei personaggi di Remarque. L’ultima volta che ci parlammo, a inizio di giugno, Thomas era in missione, e si vantava di avere un nuovo ‘amico’, un (drone, n.d.r.) FPV russo, inesploso a 1,5 metri dalla sua postazione. Non si lasciava abbattere, neanche in quei momenti. Una cosa che mi disse Thomas, e che vorrei leggessero gli italiani, soprattutto chi dubita, o chi è contro: ‘Sono stato in molte missioni all’estero, e a volte mi chiedevo se fossi dalla parte giusta. In Ucraina non ho mai avuto questo dubbio'”.
L’amico cantante: “Era puro, sincero, disposto ad aiutare”
Commosso anche il ricordo del cantautore Fabio De Vincente, intervistato da Adnkronos: “L’ho conosciuto un anno fa in Ucraina”, ha dettto: “L’ultima volta che ci sono stato, due o tre mesi fa, ho fatto piccoli concerti negli ospedali e nei centri di abilitazione e Thomas mi ha accompagnato. Ho condiviso con lui il piacere di fare del bene. Mi ha colpito la sua lucidità nell’essere vero, etico, puro, sincero”. E ancora: “Una notte in un
bunker ci siamo messi a scrivere un pezzo assieme e abbiamo suonato con alcuni soldati ucraini. Ogni cosa che vivevamo era molto forte. Era una persona molto cara e predisposta ad aiutare chi era in difficoltà”.
(da agenzie)
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