Editoriale
LA CASTA NEL 2008 COSTERA’ UN MILIARDO E DUECENTO MILIONI DI EURO IN PIU’: AVEVANO PROMESSO DI RIDURSI LO STIPENDIO…LO RIDUCONO SOLO AGLI ITALIANI…
Avevamo trattato già l’argomento relativo ai costi spropositati della Casta politica italiana: tutti d’accordo a ridursi (a parole) gli stipendi per rispondere all’ondata di sdegno che saliva dall’opinione pubblica, anche alla luce dei tanti sacrifici che il cittadino comune sta affrontando per riuscire ad arrivare a fine mese, tra tante rinunce.
Erano andati in TV dichiarando, Prodi e Napolitano in primis, che la nuova finanziaria avrebbe “tagliato” spese e sprechi, che la “classe politica” avrebbe dato l’esempio in tutti i campi…ebbene ecco, dati ufficiali alla mano ( fonte Ragioneria Generale dello Stato), il raffronto tra spese 2007 e spese autorizzate per il 2008 ( in milioni di euro):
Assemblee legislative da 1.484.129 si passa a 1.521.029, Corte costituzionale da 51.000 si passa a 53.000, Presidenza della Repubblica si passa da 224.242 a 230.896, Consiglio Superiore della Magistratura si passa da 26.500 a 30.000, Consiglio di Stato e TAR si passa da 187.767 a 198.895, Corte dei Conti si passa da 273.300 a 300.000.
Presidenza del Consiglio dei Ministri si passa da 942.070 a 1.535.528, Agenzie fiscali si passa da 3.632.764 a 4.059.857.
Unitamente a altri Enti produttori di servizi economici ed assistenziali a raffronto, si passa complessivamente da una spesa nel 2007 di 8.556.728 a quella di 9.754.216 nel 2008, con un incremento quindi di un miliardo e duecento milioni di euro in più nel 2008, pari a 2.500 miliardi delle vecchie lire.
Le Regioni passerebbero poi da un costo 2007 di 72.530.827 a un costo 2008 di 84.665.148. Gli aumenti che spiccano in particolare riguardano le spese per la Presidenza del Consigli ( aumento del 60%), il CSM ( aumento del 15%), il resto si assesta sul 4%, comunque in controindicazione rispetto alle promesse di ridurre semmai le spese e non certo di aumentarle.
I senatori si sono già aumentati gli stipendi di 200 euro netti al mese, i deputati lo faranno presto. Un europarlamentare italiano ( stipendio equiparato a quello nazionale) percepisce circa 144 mila euro l’anno, uno austriaco 96mila, un olandese 86mila, un tedesco 84mila, un inglese 81mila, un francese 63mila, uno spagnolo 35mila, un ungherese 9.132.
Lo stipendio di un ministro parlamentare è sui 44.221 euro al mese, 73.173 il ministro non parlamentare, 56.954 un sottosegeretario non parlamentare.
Diminuisce il potere d’acquisto degli italiani in modo pesante, i contratti da rinnovare sono ancora tanti e la Casta si aumenta senza pudore gli appannaggi e i benefit. Soprattutto dopo aver venduto la notizia ” diminuiremo i costi della politica”: che vergogna. E che dire di questo fatto, passato solo su alcuni giornali e ignoto a molti… ricordate il rogo del 6 dicembre alla Thyssen Krupp di Torino, in cui persero la vita 7 operai ? Ebbene due deputati ( Poletti e Bernardo) decidono di lanciare una colletta tra i 630 parlamentari di Camera e Senato, i cui fondi sarebbero stati destinati alle 7 famiglie degli operai morti in fabbrica. Alla vigilia di Natale sapete quanto avevano raccolto? La miseria di 1.300 euro, arrivata dopo le feste alla miserabile cifra di 6.000 euro, vale a dire 9 euro a testa…l’uomo della strada aveva dato di più nei giorni successivi per dare un sostegno economico a famiglie che si trovavano in grande difficoltà …che vergogna, che squallore…Ecco perchè non ci stancheremo mai di ripetere che bisogna ritornare a un altro concetto di politica. Si fa politica per passione non per denaro, per ideali non per interesse. Se non si tornerà a questi concetti basilari, non si cambierà mai il nostro Paese alle radici, ma saremo sempre in balia del teatrino della politica, in cui la gente non percepisce più le “differenze”, ma tenderà a omogeneizzare tutta la classe dirigente, senza distinzioni tra destra e sinistra…è un passaggio più importante di tante discussioni sul “sistema elettorale” a cui non frega nulla al cittadino comune che vorrebbe solo essere rappresentato da un politico sincero, onesto e con idee da realizzare. Senza idee non si va da nessuna parte, ma senza disinteresse non ci si smuove neanche dai blocchi di partenza. Un centrodestra vincente non può restare indifferente alla voce che emerge dal popolo italiano e da quei ceti più deboli ed esposti alla sperequazione economica che lo votano come una speranza di riscatto. Questa volta è l’ultima occasione per dare un calcio ai privilegi e dimostrare di “essere diversi dentro”. Chi non lo è, posi per l’ultima volta il nobile sedere su un’auto blu e tolga il disturbo. Ritorni a speculare altrove, non sulla pelle del popolo italiano e di chi ha difficoltà a comprare un litro di latte per i propri figli. Fare politica per lasciare un segno del proprio passaggio nella vita, non per lasciare l’impronta degli pneumatici ministeriali sulla strada. Le marchette fatele sulla tangenziale la sera (sempre che qualcuno si fermi), non in Parlamento.
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