EFFETTO GRECIA: BORSE IN FORTE PERDITA IN EUROPA, EURO IN NETTO CALO, RIPARTE LO SPREAD
CROLLANO I LISTINI EUROPEI, BRUCIATI 340 MILIARDI IN UN’ORA
Mercati internazionali in preda al panico dopo il fallimento della trattativa sulla Grecia. Apre in netto
calo Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo del 2,1%, per poi accentuare il rosso fino a -5%.
In rosso tutto il listino, con pesanti perdite per le banche: Intesa Sanpaolo cede il 7,71%, Unicredit il 7,74%, Mediobanca il 6,67%, Bper oltre il 7%.
Ancora sospese Carige ed Mps.
Male anche le altre piazze europee, con l’apertura di Francoforte in flessione dell’1,4%, Londra in calo del 2,2%; più accentuate le perdite per Madrid (-5%), Parigi (-4,5%) e Zurigo (-3%). Chiusa Atene, almeno fino a martedì 7 luglio.
Nella prima ora di contrattazione i listini europei hanno visto andare in fumo 340 miliardi di euro sulla base dell’indice Eurostoxx 600 che lascia sul terreno il 3,25%.
Le banche tedesche sono le più esposte verso la Grecia con 13,2 miliardi di dollari a fine 2014, di cui 5,8 miliardi verso le aziende, 5 verso le banche e solo 219 milioni al settore pubblico, mentre quelle italiane sono a un livello molto più basso: 1,3 miliardi di dollari, di cui 398 milioni verso il debito pubblico di Atene.
E’ quanto si ricava dalle tabelle della Bri, la banca dei regolamenti internazionali con sede a Basilea secondo cui Gran Bretagna e Usa viaggiano sui 12 miliardi e la Francia 1,6.
Un assaggio della giornata viene dall’Oceania e dall’Asia, che vedono i principali listini in forte calo proprio per i timori di contagio della crisi greca su altre economie e sull’Eurozona.
Chiude in perdita la borsa di Sydney, con l’indice S&P/ASX200 che cede il 2,23% fino a 5.422,5 punti.
Chiude in rosso la borsa di Seul, con l’indice Kospi in frenata dell’1,4% fino a 2.060,49 punti, la più grande perdita in un solo giorno dal 27 maggio scorso.
La borsa di Tokyo archivia in perdita la seduta, con l’indice Nikkei in calo del 2,9% fino a 20.109,95 punti, la flessione più ampia in un solo giorno dal 6 gennaio scorso. La borsa di Shanghai nella seconda parte della seduta crolla di oltre il 7% scivolando sotto i 4 mila punti, poi argina il crollo e chiude a -3,3%.
Caduta di oltre il 6% per la piazza di Shenzhen.
Le inquietudini per la crisi greca colpiscono anche Hong Kong dove l’indice è in calo del 3,63 per cento.
Non ci sono solo le Borse. Vola lo spread fra Btp e Bund tedeschi in avvio dei mercati sui timori del’uscita della Grecia dall’euro. Il differenziale schizza a 197 punti contro i 123 della chiusura di venerdì. Il rendimento espresso è pari al 2,7%.
Vola anche lo spread dei ‘bonos’ spagnoli a 182 punti.
Dopo pochi minuti, il differenziale fra titoli italiani e tedeschi ha fatto marcia indietro, attestandosi a 164 punti.
Il possibile default della Grecia pesa in avvio sul cambio tra euro e dollaro: all’apertura dei principali mercati valutari del vecchio Continente la moneta unica europea viene scambiata con il biglietto verde a 1,1023 in significativa discesa rispetto alla rilevazione di venerdì scorso della Bce.
L’effetto Grecia si fa sentire anche sulle quotazioni del petrolio sia per il rialzo del dollaro sia per il probabile contraccolpo sull’economia del Vecchio Continente da un’uscita di Atene dall’euro.
Il greggio Wti del Texas cede così 1 dollaro a 58,63 mentre il Brent del Mare del Nord arretra dell’1,4% a 62,4 dollari al barile.
(da “Huffingtonpost”)
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