ELETTORATO CINQUESTELLE: META’ E’ FAVOREVOLE AD ALLEANZE
PER IL 68% “PRONTI A GOVERNARE”
Al governo o all’opposizione?
Già prima del voto, già prima che prendesse forma un Parlamento ingovernabile, la “base” del M5S si presentava divisa, al suo interno, sul possibile ingresso in una maggioranza di governo.
Con una leggera prevalenza dei favorevoli a far parte di una coalizione.
La crescita del consenso per il partito di Grillo, negli ultimi mesi (e nelle ultime settimane), fino allo straordinario successo di lunedì, è stata accompagnata da una crescente (auto)consapevolezza delle potenzialità del MoVimento.
Anche quale soggetto di governo.
Lo scorso maggio, dopo l’exploit delle amministrative, l’85% dei suoi elettori giudicava la formazione capace di governare a livello locale, ma solo il 56% riteneva possibile esportare su scala nazionale l’esperimento di Parma e di altre amministrazioni comunali. Tale quota, tuttavia, oggi è cresciuta di oltre dieci punti.
Due elettori del M5S su tre – il 68%, contro il 23% dell’elettorato nel suo complesso – ritengono il MoVimento pronto per assumere posizioni di responsabilità anche a Roma. Questo è il risultato del sondaggio condotto nei giorni 19-21 febbraio.
“Grillo al governo”, dunque, ma come? E, soprattutto, con chi?
La maggioranza (relativa: 37%) di chi vota M5S auspicava, prevedibilmente, una netta affermazione del partito e la formazione di un esecutivo monocolore a cinque stelle.
Una componente appena inferiore (34%), tuttavia, caldeggiava l’ingresso in una coalizione di governo.
Mentre appena il 19% preferiva che i parlamentari del MoVimento sedessero tra i banchi dell’opposizione.
L’ipotesi di un governo interamente “grillino” era e rimane poco verosimile, sebbene sia stata provocatoriamente rilanciata in questi giorni dal leader del MoVimento.
Comunque difficile, ma più facilmente percorribile, appare invece la possibilità di un patto con il centro-sinistra di Bersani.
Magari con un appoggio esterno, magari seguendo il modello già sperimentato in Sicilia (definito dallo stesso Grillo come “meraviglioso”).
Per questo, il sondaggio chiedeva agli elettori del M5S di sbilanciarsi rispetto a un quadro politico (in qualche misura) riconducibile a quello attuale.
Di fronte allo scenario di una mancata vittoria “in solitaria”, l’elettorato a cinque stelle si divideva quasi a metà tra due strategie.
Il 41% auspicava che il partito si schierasse comunque all’opposizione.
Il 49%, pur senza prefigurare l’importanza dei senatori del M5S nel garantire la governabilità del Paese, riteneva percorribile la strada della partecipazione ad una maggioranza di governo.
Sarà interessante verificare, nei prossimi giorni, come evolveranno tali opinioni, e come l’eventuale spinta “dal basso” inciderà sull’atteggiamento dei neo-eletti e del “capo” a cinque stelle.
(da Istituto Demos)
Leave a Reply