ELEZIONI: UN MILIONE E MEZZO DI ELETTORI SONO PASSATI DAL CENTRODESTRA AL PD
FLUSSI ELETTORALI: RENZI HA DRENATO ELETTORI DA SCELTA CIVICA, FORZA ITALIA, CINQUESTELLE E ASTENSIONISTI
L’effetto Renzi ha trascinato il Pd ad una vittoria travolgente. Con il segretario del Pd capace di allargare la base elettorale del partito, drenando voti da aree tradizionalmente lontane.
Come dimostra una prima analisi dei flussi elettorali elaborata da Swg per Sky Tg24. Il Pd, infatti, avrebbe conservato ben 6,6 milioni degli 8 milioni di voti conquistati da Bersani nel 2013.
E ne ha aggiunto 4. 570 mila di nuovi.
In particolare avrebbe avuto 1.270 mila consensi da Scelta civica, 750 mila riconquistati ai grillini e 450 mila dal Pdl.
Il resto sarebbe stato pescato nell’astensione, compensando i due milioni di voti persi. Con solo 230 mila voti migrati verso la lista Tsipras.
Il salasso di Forza Italia ha invece regalato 1.750 mila elettori all’astensionismo, mentre 430 mila hanno scelto Alfano.
Berlusconi ha ceduto anche 410 mila elettori a Grillo e 340 mila alla Lega.
La maggior parte dei voti persi dai grillini, oltre due milioni, finiscono nell’area dell’astensione.
Una ricerca dell’Istituto Cattaneo mostra invece il ruolo di Renzi nella vittoria e come il Pd sia andato avanti in tutto il paese: rispetto a quattro anni fa cresce di 3 milioni 183 mila 262 voti, cioè del 40 per cento.
Il saldo è positivo anche rispetto al 2013. Il partito di Renzi incassa 2 milioni 513 mila 716 voti, che rappresentano un incremento del 29 per cento.
Il Cattaneo spiega che il Pd, rispetto al 2013, è cresciuto del 35 per cento nel Nord Ovest e del 30 nel Nord Est.
L’incremento è minore nel Centro, il 25,8, zone dove il partito era già molto forte.
Un po’ a sorpresa arriva anche una crescita del 28,6 nel Sud e del 13,3 per cento nelle Isole.
Frutto di un’avanzata del 22 per cento in Sicilia e di un meno 6,1 per cento in Sardegna. E questo è l’unico dato negativo.
Per completare il quadro del trionfo, i ricercatori del Cattaneo ricordano come il Pd sia in testa in tutte le province italiane: con la sola eccezione di Bolzano, Sondrio e Isernia.
Il successo del Pd si riflette nel tracollo dei grillini.
Il movimento lascia sul terreno 2 milioni 909 mila 996 voti: questo vuol dire che Grillo e Casaleggio perdono il 33,4 per cento del bottino del 2013.
Silvio Buzzanca
(da “La Repubblica”)
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