ELLY TRA I LAVORATORI A FORLI’: “MELONI MENTE, SUI SALARI RACCONTA UN PAESE CHE NON C’E’”
LA SEGRETARIA PD AL PRESIDIO DEI DIPENDENTI DI UNA DITTA DI ARREDAMENTI
Vigilia del primo maggio. Da una parte, Giorgia Meloni in un video annuncia “1,2 miliardi dall’Inail” per la sicurezza sul lavoro stanziati. Dall’altra, la segretaria del Pd Elly Schlein tra i lavoratori di una ditta di arredamenti a Forlì. Che attacca la premier: “Non ci sono più scuse, Meloni non può continuare a mentire, come ha fatto ancora oggi sulla questione salariale raccontando un Paese che non c’è, raccontando che non c’è un problema salariale e che i salari stanno aumentando. I dati dell’Istat soltanto ieri ci dicevano che invece i salari sono ancora più bassi dell’8% rispetto al 2021”, dice da Forlì al presidio dei lavoratori della Giuliani che oggi hanno raggiunto un accordo sindacale per la stabilizzazione di decine di precari.
“Come si fa a dire che le famiglie e i lavoratori stanno recuperando potere d’acquisto quando abbiamo anche il costo delle bollette più care d’Europa e i lavoratori le pagano tre volte – prosegue Schlein commentando ancora le frasi della premier – quando gli arrivano a casa bollette triplicate, quando vanno a fare la spesa e l’inflazione gli fa fare più fatica a comprare ogni prodotto e quando le aziende entrano in difficoltà e per i costi dell’energia mettono i lavoratori in cassa integrazione. Allora – conclude – Meloni continua a raccontare il Paese delle meraviglie che purtroppo non c’è. Non ci sono più scuse, c’è da stare accanto a questi lavoratori e queste lavoratrici e ai sindacati che si battono per migliorare i salari in Italia”.
In un’intervista a Repubblica, la segretaria dem ha rilanciato la proposta sul salario minimo. Rilanciata anche oggi: “Abbiamo raccolto più di centomila firme di cittadini in carne e ossa, c’è una legge di iniziativa popolare unitaria proposta dalle opposizioni, il governo ha il dovere di calendarizzarla. Basta rinvii, discutiamo subito di salario minimo”. E accolta dalle opposizioni, dal
suo partito fino ad Avs.
(da La Repubblica)
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