EMMA BONINO E LE PROVE TECNICHE DI UNA “LISTA DI SCOPO”
SOTTO GLI OCCHI ATTENTI DI ROBERTO SAVIANO…. “VEDIAMO SE ESISTE SPAZIO PER UNA NUOVA PROPOSTA POLITICA”
Lo spirito di Altiero Spinelli aleggia sull’albergo romano del “Nuovo inizio” radicale. Il titolo della due giorni sembra proiettare l’evento in un futuro ancora indefinibile: “Stati Uniti d’Europa: una nuova sfida radicale”. Ma la sfida più pressante, che già bussa alle porte è quella che attende Emma Bonino e i Radicali italiani da qui a pochi mesi: le elezioni legislative.
Il meeting europeista apertosi nel pomeriggio all’Hotel Ergife segna l’inizio di un percorso politico-elettorale che guarda al mondo “oltre” il Pd ma non “contro” il Pd; un mondo che non s’identifica nella “Ditta” degli “scissionisti” di Articolo1-Mdp.
E’ un’avventura che i Radicali italiani non possono e, soprattutto, non vogliono, affrontare da soli. Domani sarà Emma Bonino, nelle conclusioni della due giorni, a cui seguirà nel pomeriggio il XVImo dei Ri che si concluderà l’1 novembre, a indicare una possibile direzione di marcia.
Quella che potrebbe portare da una “lista di scopo” che metta a frutto l’esperienza di questi mesi di mobilitazione attorno alla campagna “Ero straniero-L’umanità che fa bene”, che ha portato alla raccolta di 85mila firme a sostegno di una legge d’iniziativa popolare che, sottolineano i radicali, rappresenta “l’unica risposta politica organica, istituzionale e di governo del fenomeno per opporsi alla dilagante deriva populista”.
Si parte da lì, e dal manifesto dei valori che ha sostanziato la campagna, per delineare i contenuti programmatici, la visione ideale, il profilo progettuale di una lista che tenda ad unire laici e cattolici democratici, liberali e radicali, federalisti europei e associazioni che hanno fatto dei diritti umani il centro del proprio agire politico. Idealisti e non ideologici. Col coraggio di andare controcorrente, rilanciando il sogno degli Stati Uniti d’Europa nel tempo del risorgere delle piccole patrie, del secessionismo indipendentista (la Catalogna), delle Brexit e di un preoccupante sovranismo nazionalista.
Della partita intende essere il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e il suo neonato movimento “Forza Europa”, vicino all’afflato europeista è il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
“Il nostro — spiega ad Huffington Post Riccardo Magi, il segretario dei Radicali italiani che ha aperto i lavori — è un tentativo di andare a vedere se esistano le condizioni per costruire una proposta politica ed elettorale che cambi radicalmente l’attuale assetto delle coalizioni così come si stanno definendo”.
Insomma, l’ambizione è quella di sparigliare le carte con una un’offerta elettorale diversa nella sostanza delle priorità indicate e nelle modalità di formazione: diritti di cittadinanza, superamento della Bossi-Fini, europeismo, riforma del welfare per combattere la povertà assoluta.
E ancora: un pacchetto di leggi da porre al centro dell’agenda del prossimo Parlamento: Ius soli — “una legge per l’integrazione, su cui ricercare già in questo fine legislatura una maggioranza parlamentare, come è stato fatto sulla legge elettorale” dice ad Hp Mario Giro -, il testamento biologico, la liberalizzazione della cannabis (sostenuta fortemente da Roberto Saviano, presente alla manifestazione, insieme a Guy Verhofstadt, Enrico Letta, Benedetto Della Vedova, Roberto Saviano e Calenda).
Non v’è dubbio che il volano principale di questa operazione politico-elettorale sia proprio lei, l’infaticabile Emma.
Il suo valore aggiunto non lo si misura solo in qualità ma quantità : Secondo una recente ricerca di Demos & Demetra che non si è limitata a sondare soltanto i leader in campo, il 49% esprime fiducia in Paolo Gentiloni, mentre al secondo posto compare proprio lei, Emma Bonino, col 43%.
Personalmente sarebbe orientata a non candidarsi in prima persona, anche se sono in tanti in questi giorni a provare a farle cambiare idea, comunque, ribadisce Bonino, “ogni decisione sarà presa dal Congresso, i radicali hanno ancora la vecchia, buona abitudine di ragionare in termini di ‘noi’ e non di ‘io’. E sarà cosi anche stavolta. E poi, aspettate domani…”, rimandando al suo intervento conclusivo del meeting sull’Europa.
Prima, prenderà la parola Giuliano Pisapia. Sono in tanti, e non solo all’Ergife, a lavorare alla costruzione di una “tenda comune” tra i due
(da “Huffingtonpost”)
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