FACCIA DA UDC: A GENOVA SI FANNO ELEGGERE GRAZIE AI VOTI DI MUSSO E POI, CON L’AVALLO DI CASINI, FANNO GRUPPO A SE’
GAS ESILARANTE DI MONTELEONE: “NON POTEVAMO RISCHIARE LA NOSTRA’ IDENTITA’ POLITICO- CULTURALE”… MA QUALE? QUELLA DI ACCHIAPPAPOLTRONE O DI CITATI NELLE INTERCETTAZIONI DI ESPONENTI DELLA ‘NDRANGHETA?
“Musso perde i pezzi, gli Udc vanno da soli” titola stamane il maggiore quotidiano ligure.
Il Secolo XIX raccoglie l’amarezza del sen. Enrico Musso: “L’Udc ha usato la nostra lista civica come un bus, da cui è scesa dopo aver ottimizzato il consenso e aver piazzato i propri uomini in Comune e nei municipi”.
L’Udc che a Genova è da anni intorno al 3%: se si fosse presentato da solo avrebbe ottenuto al massimo un consigliere comunale, mimetizzandosi nella lista civica di Musso alla fine, concentrando le preferenze, ne ha ottenuti due (si dice in attesa del terzo, rimasto per ora con Musso).
Un gioco tanto evidente che solo degli sprovveduti avrebbero potuto avallare, come da noi denunciato in tempi non sospetti. Se l’Udc voleva appoggiare Musso poteva essere fatto accomodare tra i partiti fiancheggiatori e il suo 3% sarebbe stato cosi ben evidente. Se invece non gli fosse andata bene questa soluzione poteva andare con Doria, tanto per loro cambia poco, visto che in Regione stanno al governo con la giunta di sinistra.
Nei castelli inglesi ci sono gli acchiappafantasmi, in Liguria gli acchiappapoltrone, è risaputo. C’è chi usa la croce e chi lo scudocrociato.
Ma a far incavolare Musso è stata anche la forma della scissione: nessuno gli ha comunicato nulla, lo ha saputo in consiglio comunale dal presidente che avvisava della costituzione del gruppo Udc.
Fa morire dal ridere poi la “nobile” motivazione dei transfughi: “Non potevamo rischiare di perdere la nostra identità politico-culturale e di confonderci all’interno di un gruppo molto personalistico, dominato da Musso e da sua sorella. La nostra anima cattolica si è ribellata dopo l’adesione di Musso alla costituente liberale”.
Chissà come mai questo dramma dello spirito non sia stato percepito prima delle elezioni, quando l’Udc locale ha preteso dodici candidati in lista.
Per non dire che la loro decisione è stata presa domenica sera mentre la costituente liberale è nata lunedi, quindi il nesso non regge. Senza contare che, chi come noi ricorda Musso da ragazzo, sa benissimo che è stato liberale da sempre, chissà che sorpresa…
Più grave che il segretario regionale dell’Udc Monteleone parli di “avallo nazionale” alla sua scelta opportunistica. E’ una chiamata in correità per Casini che non ne uscirebbe certo meglio di lui.
Piccola nota per Futuro e Libertà locale: un partito coerente non avrebbe mai accettato di confondere i propri candidati con quelli proposti da chi è citato in intercettazioni di capi della ‘ndrangheta come candidato da far votare.
Meglio soli che male accompagnati.
Con buona pace dei valori dello spirito.
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