FARSA IMU: ORA SI DISCUTE PER STABILIRE QUANDO UN’ABITAZIONE VA CONSIDERATA LUSSUOSA
150 o 300 METRI QUADRI? DIECI VANI O PIU’? CON PISCINA O PORTIERE?
Una girandola di incontri tra governo e partiti di maggioranza per provare a trovare la quadra sull’Imu.
La trattativa ormai è ristretta a due punti: le coperture per tagliare la tassa e la platea di coloro che continueranno a pagarla sulle prime case.
Ed è proprio su questo secondo punto che si sta discutendo molto, ossia quali case debbano essere considerate di lusso.
Con le attuali classificazioni catastali solo poche migliaia su oltre 30 milioni di abitazioni sono classificate di pregio.
Dunque si stanno cercando nuovi parametri “oggettivi”, come per esempio i metri quadri (150 o 300 sono il limite del “pregio” sul quale si ragiona”, o la presenza di alcuni elementi (piscine, portieri, etc.), che possano aiutare a definire una casa “lussuosa”.
Intanto si è chiuso l’incontro tra Guglielmo Epifani e i ministri del Pd e arriva il comunicato: “Le priorità riguardano la scuola, il rifinanziamento della Cassa integrazione guadagni, il tema degli esodati. In una fase di drammatico calo dei consumi interni sarebbe utile evitare il previsto aumento dell’aliquota Iva”.
Attorno al tavolo di via del Nazareno, oltre al capogruppo al Senato Luigi Zanda e al responsabile economico del partito Andrea Colaninno, l’intera compagine governativa: da Dario Franceschini a Graziano Delrio, da Cecile Kyenge a Maria Chiara Carrozza, da Massimo Bray ad Andrea Orlando.
Tutti insieme mettono i puntini sulle “i”: il risanamento del paese non passa per l’abolizione dell’Imu, i problemi sono altri.
Ma, ovviamente, il piatto forte è stato quello: “Il tema del superamento dell’Imu, come previsto dal programma di governo — prosegue la nota – dovrebbe essere affrontato attraverso soluzioni eque e che siano nel contesto di un riforma federale”.
Schermaglie utili al Pd per dimostrare di non aver ceduto completamente il passo alle richieste del Pdl (“Non accettiamo ultimatum, non c’è solo l’Imu”, ha ribadito Epifani), ma l’accordo sembra ad un passo, in vista dell’incontro tra il segretario del Pd ed Enrico Letta previsto per il pomeriggio.
Delrio aveva fornito un’indicazione di massima: le abitazioni di lusso sarebbero solamente 73mila su oltre 33milioni.
Il Pdl è intenzionato a restringere il più possibile la platea degli interessati, per il Pd quel numero sarebbe proprio esiguo.
La partita si gioca tutta sull’altezza su cui verrà fissata l’asticella.
Ma, nonostante le incertezze che ancora rimangono sul piatto, la strada imboccata in vista del Consiglio dei ministri di domani è quella di un sostanziale accordo: nelle more delle diverse ipotesi ancora al vaglio, l’abolizione (o la sostanziale rimodulazione) riguarderà il solo 2013. Dal 2014 , a sostituirla, arriverà la service tax, che verrà definita nella legge di stabilità .
(da “Huffington Post“)
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