FAVA FATTO FUORI DALLE LISTE: “RESTO NELLA LEGA PER FARE OPPOSIZIONE A SALVINI”
“NULLA DI GRAVE, TORNERO’ IN AZIENDA” E FA INTENDERE CHE LUI UN LAVORO CE L’HA… “LA OPPOSIZIONE INTERNA A SALVINI STA CRESCENDO”
«No, non sono stato convocato per firmare la candidatura e dubito che abbiano un ripensamento. Quindi sono fuori. Nulla di grave, tornerò in azienda». È sabato pomeriggio (27 gennaio). I leghisti di alto e basso livello della gerarchia del movimento di Salvini sono in fibrillazione per capire chi sarà candidato nei collegi mantovani
Lui, Gianni Fava, assessore regionale uscente e per anni direttamente coinvolto nelle complicate e interminabili riunioni milanesi per stabilire le candidature, questa volta è ai giardini vicino a casa per godersi la giornata di sole.
A nulla sono serviti gli appelli dei sindaci di centrodestra e delle categorie economiche: la Lega non lo candida alle regionali.
«Ma no guardi, la prendo con filosofia, ci sono problemi più grandi. Politicamente resto della Lega Nord, per questo ho rifiutato le pur lusinghiere offerte di candidatura che mi sono arrivate da altre forze politiche. Io sono della Lega Nord, almeno fino a quando resterà una minima traccia di ciò che è la Lega Nord. Resto nel consiglio federale fino a quando non mi cacceranno. Nel consiglio continuerò a rappresentare la minoranza del congresso, che più passa il tempo più cresce».
Insomma, l’immagine scherzosa che Fava vuole dare di sè all’inizio della conversazione («Sono ai giardini come un pensionato») non deve trarre d’inganno.
L’assessore regionale all’agricoltura, almeno fino alla fine di marzo, leader della minoranza resistente a Salvini non si ritira a vita privata, anche se ci dice che «tornerò nel mio studio a lavorare, credo ci siano ancora pratiche del 2006».
La Lega di Salvini non è la sua, non è quella delle origini e lui, Fava, non ha deposto le armi.
«Le cose sono andate così – spiega – a Milano il movimento mi aveva chiesto la disponibilità a candidarmi per le regionali e io l’ho data. Da allora nessuna chiamata da Milano, nè, per la verità , io ne ho fatte a loro. A Milano sanno bene come cercarmi».
In ballo ci sono altre cose. Oggi il giudice dovrebbe esprimersi sul ricorso presentato dalla leghista Chiozzini che accusa Salvini di essersi candidato al congresso dopo il termine e quindi di ricoprire il ruolo di segretario in modo illegittimo.
C’è anche, soprattutto, la questione della Lega Salvini premier, partito fondato dal segretario leghista. «Una cosa mai vista – osserva Fava – l’abbiamo appreso dalla Gazzetta ufficiale in dicembre. Un segretario che fonda un altro partito. Ma ormai in quel movimento è così, è diventato una sorta di gulag. Non mi stupisce che sempre più militanti si riuniscano per studiare una class action. I militanti non staranno zitti».
(da “Gazzetta di Mantova”)
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