FAZZOLARI COLPISCE ANCORA, LO SCIVOLONE DELLA PREMIER: ACCUSA LA SINISTRA DI AVER INTRODOTTO IL TETTO ALLA SPESA PER LA SANITÀ, MA NEL 2009 ERA LEI AL GOVERNO
È STATO IL SOTTOSEGRETARIO A SCRIVERE LA RISPOSTA CON CUI GIORGIA MELONI, AL QUESTION TIME ALLA CAMERA, HA FORNITO L’ASSIST PERFETTO A ELLY… L’INCAZZATURA DELLA DUCETTA CON IL SUO STAFF: “AVETE FATTO UN GROSSO ERRORE”
Decima domanda, tocca a «Elly». Gessato blu a righine bianche, la segretaria chiede alla premier più soldi per la sanità, dove mancano 30 mila medici e 70 mila infermieri «e non mi risponda come fa sempre “potevate farlo voi”, non tanto perché io al governo non ci sono ancora mai stata, ma perché sta da 16 mesi a Palazzo Chigi». Meloni lo prende come un assist e alla «collega Schlein» risponde a tono: «È un’attestazione di stima che chiedete a noi di risolvere i problemi che non avete risolto in dieci anni, grazie per fidarvi di noi…».
La formula del premier time consente la replica all’interrogante, quindi è Schlein che alla fine segna il punto. Rinfaccia alla premier la «balla» dei 3 miliardi in più sul fondo sanitario e affonda: «Signora presidente, mi spieghi una cosa. Lei è andata al governo per risolvere i problemi degli italiani o per scaricare le responsabilità su altri?»
Le ricorda che il tetto alle assunzioni nella sanità è stato introdotto nel 2009 quando Berlusconi era premier e Meloni ministra, annuncia battaglia contro «l’autonomia che spacca il Paese tra Italia di serie A e Italia di serie B», dipinge una sanità che costringe i poveri a rinunciare alle cure e consente ai ricchi di «saltare la lista d’attesa e andare dal privato». Infine cerca la chiusa a effetto: «Non esiste nessuna destra sociale, questa è una destra letale sul diritto alla salute. E sulla sanità lei è la regina dei tagli». E qui Meloni, come aveva fatto con Conte, si lascia scappare un ironico «brava!»
(da agenzie)
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