FIN DOVE PUÒ SPINGERSI LA CONTROFFENSIVA UCRAINA? CON I RUSSI IN RITIRATA I GENERALI DI KIEV SONO PREOCCUPATI PER L’ALLUNGAMENTO DELLE LINEE E PER LA DIFFICOLTA’ DI INVIARE RIFORNIMENTI
PUTIN PER IL MOMENTO HA BLOCCATO L’INVIO DI TRUPPE MA POTREBBE IMPORRE LA MOBILITAZIONE GENERALE DEI RISERVISTI, E PASSARE COSÌ DALLO SCENARIO “OPERAZIONE SPECIALE” A QUELLO PIÙ ESPLICITO DI “GUERRA”
Dopo la spallata dell’Ucraina ci si chiede quali potranno essere le mosse future. Fin dove può spingersi l’offensiva? I generali di Kiev, in servizio e a riposo, non nascondono le preoccupazioni sull’allungamento eccessivo delle loro linee. La ritirata del nemico ha aperto spazi che la resistenza ha riempito e continua a riempire in queste ore per riprendere più territorio possibile.
Potrebbe essere un «momento doloroso», osservano, tuttavia sarà importante decidere quando fermarsi. Per garantire rifornimenti, dare respiro alle truppe, parare un eventuale ritorno degli avversari. La pensano allo stesso modo gli Stati Uniti.
Come può rispondere Mosca? Ha diversi obiettivi. Contenere, ove possibile, la progressione dell’avversario e rendere insicura la vittoria di Zelensky.
Schierare rinforzi che possano invertire la spinta e logorare gli ucraini: quanto è avvenuto in questi giorni è la prova di come nulla sia definitivo, le perdite si fanno sentire. Lanciare colpi a effetto che aiutino almeno a livello di propaganda interna, azioni per bilanciare le critiche crescenti da parte dei commentatori moscoviti. Gli analisti occidentali continuano ad essere scettici sulla «rigenerazione» dei Battaglioni.
Ma lo sono anche i blogger militari russi diventati le voci alternative rispetto alle assicurazioni ufficiali. Uno di loro ha osservato: possiamo decretare la mobilitazione, troviamo gli uomini ma non abbiamo mezzi tecnici all’altezza della sfida.
Michel Goya, ex ufficiale francese, esperto molto seguito, aggiunge: «Più volte è stata evocata l’idea di un esercito come un insieme di competenze, che aumenta o decresce a seconda delle risorse a disposizione e dalla capacità di apprendere. È evidente che l’abilità di Mosca è in declino costante fin dall’inizio dell’invasione».
Sullo sfondo resta la minaccia. Il Cremlino ha tutto l’interesse ad agitare lo spettro di reazioni eccezionali, per influenzare le opinioni pubbliche europee.
Cosa accade nel Sud? L’assalto sul fronte meridionale di Kherson è stato avvolto dalla nebbia di guerra. Gli ucraini hanno guadagnato posizioni ma avrebbero incontrato difficoltà davanti a postazioni ben strutturate nella seconda linea. Altre informazioni, invece, forniscono un quadro che si sta deteriorando per gli occupanti. Siamo in uno scacchiere dal valore politico altissimo per entrambi i contendenti.
Infatti lo stato maggiore di Putin ha spostato unità a Sud sguarnendo quello di Kharkiv e agevolando la manovra di Kiev.
È ancora Goya a offrire dei numeri interessanti. Kiev avrebbe impiegato tra Kharkiv e Kiev 10-15 brigate meccanizzate, di cui 5 protagoniste dello sfondamento. Sarebbero unità più leggere rispetto al solito, formate per garantire velocità di esecuzione. I russi non hanno colto i preparativi.
(da Corriere della Sera)
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