FINI: “RIFORMA ELETTORALE E POI PATTO REPUBBLICANO”
“SI E’ CHIUSA UNA FASE, LE PERSONE DI BUONA VOLONTA’ SI RITROVERANNO NEI PROGRAMMI”….”NON E’ PIU’ PRIORITARIO SCEGLIERE IL PREMIER”
Gianfranco Fini pensa per il Terzo polo a un futuro da «rassemblement repubblicano che parta non dalla presunzione di rappresentare i migliori, ma dall`intenzione di mettere insieme persone di buona volontà su una base programmatica».
Qualcosa che può nascere e maturare solo se il sistema politico mette mano alle riforme istituzionali, cambiando una legge elettorale che, così come è oggi, «è indifendibile di fronte all`opinione pubblica».
Qualcosa che implica una scomposizione dell`attuale quadro politico con nuovi arrivi nel “rassemblement” sia dal Pdl che dal Pd.
«Il governo Monti non è il fallimento della politica, che si è dimostrata all`altezza della responsabilità », ha detto Fini “chi dice che la politica sia andata in vacanza non ha ancora capito cosa si sta muovendo” .
Il leader di Fli riafferma la sua fede nel sistema bipolare, dice che è morto e sepolto quello «muscolare» dell`era berlusconiana. Quello in cui «non c`era l`avversario ma sempre e comunque il nemico».
Quello che creava coalizione raccogliticce per raggiungere la vittoria.
Ma Fini si pone alcune domande: «Quando si chiudono le fasi – spiega – bisogna capire quali sono le altre che si aprono, perchè non tutto si ripete. Siete convinti che quando si discuterà di legge elettorale tutto quello che ha caratterizzato la fase precedente si trasferisca nella nuova? Più esplicitamente: siamo certi che oggi sia così avvertita dalla pubblica opinione e dai partiti la necessità di una competizione in cui si sceglie il premier, la coalizione, i partiti?”
Domanda pesante che rimette in discussione vent`anni di politica finiana e forse manda in soffitta anche il presidenzialismo che è stato per anni la bandiera del leader della destra italiana.
La certezza che gli italiani vogliano un ritorno al passato non c`è, sembra dire però Fini.
E allora, continua il presidente della Camera, qualsiasi sia la decisione della Corte costituzionale che 1`11 gennaio inizierà l`esame dell`ammissibilità dei due quesiti referendari, bisogna mettere mano ad un alcune riforme coordinate delle istituzioni.
Dunque via il bicameralismo perfetto, riduzione del numero dei parlamentari, nuovi regolamenti parlamentari e riesame del rapporto fra esecutivo e legislativo .
E insieme a tutto ciò una nuova legge elettorale.
Perchè quella attuale «è indifendibile davanti all`opinione pubblica» perchè permette al cittadino di scegliere premier, governo e coalizione e gli impedisce di nominare il suo rappresentante a Palazzo Madama e Montecitorio.
Una risposta che dice e non dice sul metodo elettorale.
Ma che suppone un intervento del sistema dei partiti anche in caso di ammissione del referendum e vittoria dei promotori con relatifva cancellazione del Porcellum.
«Il 2012 – prevede allora il leader di Fli – determinerà effetti sullo scenario politico non inferiori a quanto accaduto ne12011: quale sarà il rapporto Pdl-Lega? Quale sarà quello tra Pd-Idv e Sel?».
L`unica certezza per Fini, al momento, è che la maggioranza Pd, Pdl e Terzo polo permetterà al governo di arrivare a fine legislatura».
(da “La Repubblica“)
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