FOLIGNO, PARLA IL BIMBO MESSO ALL’ANGOLO: “TUTTI I COMPAGNI SONO VENUTI DA ME E MI HANNO DIFESO”
SONO STATI I COMPAGNI DEL BAMBINO A RIBELLARSI AL MAESTRO RAZZISTA: “NOI SIAMO UGUALI, NOI SIAMO COME LUI, QUINDI ORA CI METTIAMO ACCANTO A LUI A GUARDARE FUORI”
Chiamiamolo Mike, ha solo 10 anni, i suoi genitori vengono dalla Nigeria ma da tanto tempo vivono e lavorano in Italia, perfettamente integrati.
Lui è nato qui, a Foligno, e infatti c’è anche un po’ di dialetto umbro nella sua voce. Frequenta insieme alla sorellina la scuola elementare di via Monte Cervino, zona residenziale, poco traffico e giardini curati.
Sabato 9 febbraio Mike è tornato a cada scuola, ma aveva un’aria diversa. La mamma gli ha chiesto cosa fosse successo e lui ha detto: «Ero lì da solo davanti alla finestra e non riuscivo a capire il perchè, il tempo passava e non cambiava nulla».
Un minuto, due, cinque. I minuti più lunghi della sua vita. Neanche sua madre ha capito subito cosa fosse accaduto, poi però sono tornati a casa anche gli altri bambini, lui è l’unico nero della sua classe.
E tutti hanno raccontato ai genitori la stessa identica scena: «Il maestro ha invitato Mike ad alzarsi, gli ha detto quanto sei brutto, non mi devi guardare e gli ha ordinato di girarsi verso la finestra».
Parlando con le altre mamme, la madre di Mike allora si è resa conto dello choc che aveva subìto suo figlio. L’allarme si è diffuso presto via Facebook. E lei si è rivolta a un’avvocata che conosce, Silvia Tomassoni, con lo studio nella centralissima piazza della Repubblica.
Tomassoni ha già pronta la denuncia da presentare ai carabinieri. Mike è un ragazzo studioso e molto educato e quando è arrivato il momento di tornare a scuola, il lunedì, non voleva andare: «Ho paura di essere di nuovo umiliato», ha confessato alla mamma.
Però poi ha fatto finta di niente, il maestro supplente era in un’altra classe e la giornata è filata liscia.
Ma soprattutto, il coraggio di rientrare, gliel’hanno dato quelli della sua classe, i suoi compagni, che quel sabato 9 febbraio, quel giorno che poteva essere per lui senza ritorno, mentre il maestro lo teneva lì fermo, immobile, davanti alla finestra, si sono ribellati: «Mi è piaciuto – ha detto lui poi a sua madre – vedere ragazzini e ragazzine, tutti con la pelle bianca, che si sono alzati e sono venuti vicino a me, si sono messi lì alla finestra e hanno detto al maestro: noi siamo uguali, noi siamo come lui, perciò anche noi ora stiamo qui, fermi, a vedere il mondo là fuori».
L’avvocato Tomassoni dice che «questa è l’unica nota lieta di una pagina triste, tristissima». Perchè poi ci sarebbe anche tutto quello che ha passato la sorellina di Mike, più piccola di un anno, verso la quale il maestro supplente, sospeso ieri per incompatibilità ambientale dal ministero, avrebbe avuto lo stesso atteggiamento nei giorni precedenti: «Episodi analoghi», taglia corto il legale, che però saranno certamente approfonditi.
Fuori dalla scuola di via Monte Cervino ora è pieno di mamme indignate, che hanno anche un po’ di paura. Ieri sera c’era la consegna delle pagelle e tutte dicevano una cosa sola: «Hanno fatto bene i genitori di Mike a denunciare il maestro, su questa storia bisognerà fare la massima chiarezza».
(da “il Corriere della Sera”)
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