FRATELLANZA GRILLINA: LA DI VITA CHIEDE LE DIMISSIONI DI CLAUDIA LA ROCCA
LA DI VITA TACE DAVANTI AI MAGISTRATI MA SCRIVE 800 PAROLE SU FB PER SPIEGARE PERCHE’ NON SPIEGA
La deputata del MoVimento 5 Stelle Giulia Di Vita non ha ritenuto di rispondere alle domande del magistrato nè di sottoporsi a un saggio grafico.
Però su Facebook ha scritto circa ottocento parole per spiegare perchè non spiega cosa è successo nella notte tra il 3 e il 4 aprile 2012 nella sede del M5S Palermo di via Sanpolo e per chiedere pazienza visto che tutto si chiarirà a breve e finiranno tutti felici e contenti.
Sostiene di non aver rilasciato il saggio grafico — che potrebbe facilmente escluderla dal sospetto di aver falsificato le firme — perchè lei, Riccardo Nuti e Claudia Mannino sono “sotto attacco mediatico e additati come dei delinquenti di terz’ordine, la feccia della politica, il disonore del Movimento 5 Stelle” e poi perchè “prima deve uscire tutto e poi rispondo a tutto. Se no troppo facile per chi si inventa le accuse”.
Ma la parte più interessante delle 800 parole in cui la Di Vita NON spiega perchè non ha rilasciato il saggio grafico che l’avrebbe da subito discolpata è quella in cui parla di due suoi colleghi del MoVimento 5 Stelle siciliano, ovvero Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca, entrambi indagati ed entrambi autosospesi.
La Di Vita, dimostrando così di aver interiorizzato perfettamente gli ideali di fratellanza del M5S a cui si richiama continuamente nel suo scritto, dice che chi si è autoaccusato deve dimettersi.
Come mai tutto questo astio e la richiesta di dimissioni per Claudia La Rocca mentre si pretende di non dire alcunchè sulle accuse mossele?
Di certo si nota una certa rabbia per gli elogi arrivati a chi ha deciso di vuotare il sacco davanti ai magistrati.
In lontananza pare anche di scorgere il risultato di una guerra nascosta tra le correnti del MoVimento 5 Stelle: in altre occasioni si è notato l’attivismo di Giancarlo Cancelleri sul tema, visto che il deputato dell’ARS ed ex candidato in vena di bis in Sicilia in molte occasioni ha ribadito che il M5S non avrebbe avuto pietà nei confronti di chi ha sbagliato.
Lo stesso Cancelleri avrebbe parlato con la La Rocca prima che questa si decidesse a dire la sua davanti ai magistrati. Ma soprattutto, visto che la ritiene colpevole la tesi della Di Vita sia che la La Rocca abbia falsificato le firme autonomamente (per quale interesse?) e abbia trascinato gli altri nella melma.
Una tesi poco credibile anche per un bambino (tra chi ha abbandonato la causa del M5S c’è anche l’avvocato Francesco Menallo).
Insomma, la deputata Di Vita oggi non ha tempo per spiegare, un giorno lo farà certo, ma intanto cacciate la La Rocca che ha parlato.
“Un amore così grandeee”, si cantava dal palco a Palermo.
(da “NextQuotidiano”)
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