“FRATELLI D’ITALIA” SI SPUTTANA: DICE SI’ ALLA MOZIONE DELLA LEGA CHE CHIEDE UN REFERENDUM PER LA LOMBARDIA INDIPENDENTE
A BRESCIA IN PROVINCIA PASSA LA PROPOSTA CON IL VOTO DI PDL E FDI, QUELLI CHE PARLANO DI PATRIA, TRICOLORE E UNITA’ NAZIONALE
Un referendum per chiedere l’indipendenza della Lombardia.
Lo reclama una mozione approvata idal Consiglio provinciale di Brescia.
La proposta, à§a va sans dire, è arrivata dal gruppo della Lega Nord, che in un momento di profonda crisi di consensi sceglie di tornare a cavalcare i vecchi cavalli di battaglia, sventolando ancora una volta la bandiera della secessione (seppur per via referendaria), forse nel tentativo di ravvivare qualche tizzone ardente rimasto nascosto sotto la fitta coltre di cenere che si è posata sul movimento, consumato dalle lotte intestine e ormai incapace di dialogare con il proprio territorio.
Al documento è arrivato anche il voto favorevole del Pdl e di Fratelli d’Italia.
“Si tratta di una data storica per la nostra terra. Per la prima volta un ente istituzionale si esprime in modo favorevole alla promozione di un referendum popolare attraverso cui i cittadini lombardi possano liberamente esprimersi in merito all’indipendenza della regione”. Le parole e i toni trionfali sono quelli di Fabio Rolfi, consigliere regionale della Lega Nord e segretario provinciale bresciano del Carroccio.
Rolfi, che con la Lega a Brescia ha da poco perso le elezioni amministrative vinte da Emilio Del Bono (Pd), oltre a ringraziare chi ha “capito l’importanza della questione” ha anche stigmatizzato il comportamento di chi, come i consiglieri del Partito democratico, ha “scelto di dichiararsi contrario”, dimostrando in questo modo “di essere prima burocrati di partito e poi lombardi”.
In una cosa Rolfi ha senz’altro ragione: è la prima volta che un’istituzione lombarda approva una mozione che di fatto si dichiara favorevole all’indipendenza della regione, calpestando il principio dell’Unità nazionale.
La mozione approvata dal consiglio provinciale Bresciano afferma che è “facoltà del popolo lombardo di invocare e rivendicare il diritto alla verifica referendaria, in modi e forme legali e democratiche, dell’atto di annessione della Lombardia all’ordinamento statutale italiano a seguito delle guerre risorgimentali”, appellandosi inoltre al diritto all’autodeterminazione dei popoli (elencando un’ampia casistica).
Diego Peli, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, risponde con una battuta: “La patente di lombardi non ce la danno certo loro” e poi entra nel vivo della questione: “La mozione in Provincia è una pura mossa politica che tra l’altro cozza con tutte le scelte fatte fino ad oggi dalla Lega, che ha condotto la campagna elettorale parlando di macroregione del nord, per anni ha parlato di Padania e di secessione, oggi chiede un referendum per l’autodeterminazione della Lombardia. Ogni 15 giorni cambiano idea”.
Se la Lega non desta più stupore, è indubbio che non si comprende come possano aver votato a favore sia il Pdl che Fratelli d’talia: non era La Russa il ministro della Difesa che difendeva fino a ieri il tricolore e l’unità nazionale, non era la Meloni che organizzava e partecipava alle feste tricolori?
E il neo acquisto Alemanno cosa ne pensa?
Sono queste le basi su cui vogliono ricostruire la destra in Italia?
Alessandro Madron
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