GASPARRI, I PM CHIEDONO IL PROCESSO: “USO’ 600.000 EURO DEL GRUPPO PDL PER UNA POLIZZA PERSONALE”
L’ACCUSA E’ DI PECULATO: “I SOLDI, USATI PER UN’ASSICURAZIONE A VITA, RESTITUITI DAL PARLAMENTARE IN DUE TRANCHE”
La procura di Roma avrebbe chiesto il rinvio a giudizio del senatore Maurizio Gasparri (Forza Itala) per peculato.
L’accusa fa riferimento all’appropriazione di 600 mila euro destinati al funzionamento del gruppo Pdl e di averli utilizzati per una polizza vita a lui intestata.
Soldi che il parlamentare ha poi restituito in due tranche. Il senatore, assistito dall’avvocato Giuseppe Valentino, in una memoria difensiva sostiene di non essersi appropriato di nulla.
Nel capo di imputazione si legge che Gasparri, in qualità di presidente del gruppo parlamentare Pdl, avendo «la disponibilità di somme di denaro provenienti dal bilancio del Senato a titolo di contributo al funzionamento dell’ufficio di presidenza del suddetto gruppo parlamentare, si appropriava di 600 mila euro utilizzandoli per l’acquisto di una polizza intestata a lui personalmente, avente quale durata la sua intera vita e i cui beneficiari, in caso di morte dell’ assicurato, erano i suoi eredi legittimi».
La richiesta di rinvio a giudizio è firmata tra gli altri dal procuratore Giuseppe Pignatone.
Le altre firme che compaiono nella richiesta di rinvio a giudizio sono quelle degli aggiunti Nello Rossi e Francesco Caporale e dei pm Giorgio Orano e Alberto Pioletti. La polizza fu stipulata il 22 marzo 2012 e nel capo di imputazione gli inquirenti spiegano poi che Gasparri procedette «al riscatto anticipato della polizza in data 1 febbraio 2013 (liquidata in 610.697 euro) e alla restituzione della somma di 600 mila euro al Gruppo Pdl Senato con due bonifici di 300 mila euro ciascuno, rispettivamente in data 20 febbraio 2013 e 12 marzo 2013 a seguito di specifiche richieste della direzione amministrativa del Gruppo».
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