GINO STRADA RISPONDE A SALVINI: “PARLA SENZA SAPERE, EMERGENCY NON PARTECIPA A MANGIATOIE, I NOSTRI BILANCI SONO TRASPARENTI”
“IN ITALIA ABBIAMO 112 AMBULATORI MOBILI E FISSI, IN 12 ANNI ABBIAMO ASSISTITO 365.000 PERSONE GRATUITAMENTE, ABBIAMO SPESO 20 MILIONI DI EURO IN ITALIA FINANZIATI ESCLUSIVAMENTE DAI CITTADINI”… LO SCONCIO DI CHI GUIDA UN PARTITO CHE HA RUBATO 49 MILIONI E SI PERMETTE DI DIFFAMARE GLI ONESTI
Matteo Salvini contro le Ong, ancora una volta.
A rispondere al vicepremier questa volta arriva uno dei volti simbolo delle organizzazioni non governative: Gino Strada, storico fondatore di Emergency.
Queste le parole scritte nelle scorse ore il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter, commentando una card in cui appare il suo volto e la didascalia: “Lo sai perchè Salvini ha tutti contro? Perchè ha fermato la mangiatoia dell’immigrazione”.
A controbattere giunge Strada sempre attraverso i social, con un post Facebook in cui specifica:
Emergency non partecipa e non ha mai partecipato a nessuna “mangiatoia”, come ha insinuato il ministro dell’Interno.
I progetti che attualmente EMERGENCY ha in Italia — 11 tra ambulatori mobili e fissi da nord a sud — sono completamente finanziati dai cittadini che vogliono garantire il diritto alla salute agli ultimi, stranieri o italiani che siano, e hanno dato il mandato a EMERGENCY di farlo.
Dal 2006, data di inizio dei nostri progetti in Italia, a oggi abbiamo speso oltre 20 milioni di euro nel nostro Paese per un totale di 365 mila prestazioni offerte gratuitamente, sempre in accordo con le istituzioni presenti sul territorio di riferimento.
Anche per il 2019, continueremo a lavorare nei nostri progetti di assistenza sanitaria di base e specialistica, orientamento socio-sanitario, assistenza psicologica, dalla periferia di Marghera alle zone colpite dal terremoto in Italia centrale. Spenderemo 3 milioni e 50 mila euro. E non prenderemo un euro dal Governo italiano per farlo.
I nostri bilanci sono da sempre consultabili online: sempre meglio sapere di che cosa si parla prima di parlare.
(da agenzie)
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