LA DEPUTATA ROSSELLA MURONI BLOCCA UN BUS IN PARTENZA: “SONO PERSONE, NON ANIMALI”
“INAUDITO CHE L’AUTISTA DEL BUS NON SAPPIA NEMMENO DOVE DOVEVA ANDARE”… “QUESTE PERSONE QUA ERANO INTEGRATE, LAVORAVANO, I BAMBINI ANDAVANO A SCUOLA”
“Ho parlato con un gruppo di donne vittime di tratta, ospiti nel Cara di Castelnuovo del Porto. Erano spaventate, preoccupate per quello che le aspetta. Non sapevano dove sarebbero state trasferite e temevano anche per la loro sicurezza”.
Rossella Muroni, deputata di LeU, è davanti alla struttura che accoglieva 320 persone e che in queste ore sta chiudendo i battenti.
Nella mattinata ha deciso di bloccare il primo dei tre autobus in partenza dalla struttura: “Mi hanno detto che le persone a bordo non sapevano dove sarebbero state portate. Ho chiesto alla prefettura di far avere informazioni sulla loro destinazione. Ho chiesto semplicemente di dare delle garanzie a persone con nome e cognome, che hanno diritto di sapere cosa le aspetta”, racconta ad HuffPost.
Le risposte sono arrivate dopo circa un’ora: gli autobus in partenza dal Comune in provincia di Roma erano condotti a Teramo, a Campobasso e a Montemarciano, in provincia di Ancona.
I migranti, però, non sono stati avvertiti individualmente: “Non c’è nessuno della prefettura qui. Questo lo trovo incredibile. Manca del tutto un’informazione a livello individuale su qual è il proprio destino. In uno stato di diritto questa cosa non va consentita – continua Muroni – stiamo parlando di persone e non di animali”.
Nonostante l’attesa e l’agitazione nessuno degli ospiti ha mostrato resistenza quando gli è stato chiesto di salire sugli autobus: “Le persone che sono in procinto di essere trasferite si stanno fidando completamente. Non c’è nessun problema di ordine pubblico o di resistenza”.
A fianco degli ospiti della struttura, il sindaco di Castelnuovo, il parroco, le associazioni, i cittadini: “C’è un’attenzione molto forte del territorio. Gli ospiti erano integrati, alcuni avevano un lavoro. C’erano anche bambini che andavano a scuola. Quello che chiediamo è che sia assicurato loro ciò che è stato garantito finora”, conclude Muroni.
Dopo la partenze dell’ultimo dei tre pullman della mattinata nella struttura ci sono ancora circa 200 persone. Mentre la comunità si mobilita per loro, attendono di sapere quale sarà il loro futuro.
(da “Huffingtonpost”)
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