GIOVEDÌ LA MELONI VOLERÀ A BRUXELLES PER IL CONSIGLIO EUROPEO CHE DEVE DECIDERE SE SBLOCCARE IL PIANO PNRR PER L’UNGHERIA
PER “IO SO’ GIORGIA” UN VOTO A FAVORE DI ORBAN VORREBBE DIRE METTERSI CONTRO L’ASSE FRANCIA-GERMANIA E DARSI LA ZAPPA SUI PIEDINI PER IL FUTURO DEL NOSTRO TRABALLANTE PNRR
La prossima sarà una settimana caldissima per la Meloni. Oltre al macigno della riforma del MES, che ha spaccato l’alleanza di governo (Salvini e ronzulliani contro, Meloni e Tajani a favore), giovedì 15 Giorgia Meloni volerà a Bruxelles per il Consiglio Europeo che deve decidere se sbloccare o meno il piano Pnrr per l’Ungheria.
Il tenero Orban otterrà il finanziamento dell’Unione Europea solo nel caso in cui accetterà di adempiere a una serie di riforme su diritti e giustizia.
Il giudizio del Consiglio Europeo sarà adottato a maggioranza qualificata (il 55% degli Stati membri vota a favore, 15 paesi su 27, o gli Stati membri che appoggiano la proposta rappresentano almeno il 65% della popolazione totale dell’UE) e il voto del governo italiano potrebbe essere decisivo per salvare Orban, visti i rapporti di amorosi consensi con il duo Salvini-Meloni.
E’ ovvio che per “Io so’ Giorgia” un voto a favore di Orban vorrebbe dire mettersi contro l’asse Francia-Germania e darsi la zappa sui piedini per il futuro del nostro traballante Pnrr (solo 12 miliardi su 42 sono stati trasformati in cantieri).
Non solo: il Consiglio Europeo sarà un’occasione per ricucire con Macron lo scazzo sui migranti. I diplomatici di Palazzo Chigi sono all’opera per raggiungere per giovedì 15 un accordo con l’Eliseo sulle navi umanitarie e la ridistribuzione dei migranti. Su consiglio/ordine di Mattarella, la Meloni ha dato un segno di pace alla Francia costringendo il ministro dell’interno Piantedosi a rinculare sulle navi ONG e nello stesso tempo tappando la bocca di Salvini
(da Dagoreport)
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