“GIUNTA RAGGI SPONDA DI CORDATE E CLIENTELE”: DURE PAROLE DEL DIRETTORE DIMISSIONARIO DI ATAC
MARCO RETTIGHIERI: “HO SEGNALATO ALLA MAGISTRATURA TUTTE LE ANOMALIE”
“Sono stato spietato ma giusto, come mi hanno insegnato in Ferrovie. E ho segnalato alla magistratura tutte le anomalie che ho riscontrato”, “era un nostro dovere farlo e certo non ci siamo divertiti. Anche se, sinceramente, tante cose erano risapute. Non siamo i geni della lampada. Ci siamo solo comportati in modo trasparente e onesto. Forse però abbiamo colpito zone intoccabili”.
Lo afferma – in un’intervista al Messaggero – Marco Rettighieri, dimessosi ieri dalla carica di direttore generale dell’Atac.
“Il potere di sindacati e politica in Atac – dice – è molto forte. Noi abbiamo cercato di arginare quel sistema di cordate e clientele. E in parte ci siamo anche riusciti, cercando di riportare questa azienda colabrodo alla normalità . Poi alcuni si sono rivoltati contro”.
Crede che le sigle di cui ha toccato gli interessi abbiano trovato sponde nell’attuale amministrazione M5s?
“Sì – risponde -, diciamo che posso avere avuto questa percezione. Ma sono un tecnico, non un politico. E ho lavorato fino all’ultimo per fare il bene di Atac e di chi usufruisce i mezzi pubblici di Roma. Alcuni sindacalisti ieri mi hanno ringraziato”.
Rettighieri parla di “vere e proprie intromissioni” da parte della giunta.
Il riferimento alla ‘visione preventiva’ degli spostamenti dei dirigenti: “Ma questa cosa è impensabile, anche dal punto di vista legale, oltre che del buonsenso”.
“Pensi anche ai fondi per la metropolitana – aggiunge -, che non sono mai arrivati sul nostro conto corrente. I lavori dovevano partire a giugno, poi entro Ferragosto”.
(da agenzie)
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