GLI EX GRILLINI: “SONO PEGGIO DEI VECCHI PARTITI”
CLANDESTINITA’ E CINQUESTELLE, QUALCUNO COMINCIA A CHIEDERSI: GRILLO E CASALEGGIO A QUALI INTERESSI DEVONO RENDERE CONTO?
“Non sono assolutamente d’accordo con la posizione di Beppe Grillo. E’ la versione personale sua e di Casaleggio. Venissero a dircelo a voce. Sono molto arrabiato”. Così il senatore del M5S Maurizio Romani uscendo dal Senato commenta il post pubblicato da Grillo in cui ha scritto che lo stop al reato di clandestinità non “è stata discussa in assemblea con gli altri senatori”.
Gli fa eco la collega Laura Bignami: “Esistono i verbali dell’assemblea. Non è vero che non ne abbiamo discusso”
Lo scontro sul reato di clandestinità , “cancellato” dai senatori a 5 stelle prima del secco stop di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog, torna a scatenare anche l’opposizione interna al Movimento.
A Bologna si muovono gli espulsi eccellenti e la “base” che si trova su posizioni critiche rispetto all’asse Grillo-Casaleggio.
Fredda Adele Gambaro: “Ormai si è visto qual è la dinamica. Appena provano ad alzare la testa lui gliela ributta giù”.
“Il post di Grillo e Casaleggio sull’abolizione del reato di clandestinità conferma che i parlamentari del M5s sono, di fatto, in libertà vigilata. Possono fare quello che vogliono ma solo fino a quando non si scontrano con gli interessi dei loro capi”, scrive in una nota il consigliere regionale ex grillino Giovanni Favia.
Per lui, che da tempo lavora ad un movimento alternativo insieme con altri fuoriusciti, ormai i tempi sono maturi per una “svolta” nel Movimento. “Ormai le crepe sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Grillo in questi anni ha portato avanti un incantesimo, facendo credere che destra e sinistra, come valori diffusi tra i cittadini, si fossero improvvisamente e del tutto vaporizzati. Ma mentiva e mente ben sapendo di farlo”.
L’ex Federica Salsi: “Come i vecchi partiti”.
A fare discutere è la frase del post in cui Grillo e Casaleggio hanno scritto che con proposte come l’abolizione del reato di clandestinità il Movimento al voto avrebbe preso percentuali “da prefisso telefonico”.
“I miei complimenti per la sincerità – chiosa un’altra ex, la consigliera comunale a Bologna Federica Salsi, via Facebook – della serie non ci frega nulla del bene del Paese ma solo del risultato elettorale quindi vi diciamo quello che volete sentirvi dire per ottenere il vostro voto. Ma questo non lo facevano i vecchi partiti? I nodi vengono al pettine e insieme ai nodi ci sono i pidocchi”.
“Basta con le percentuali”.
Sulla stessa linea Andrea Cabassi, bolognese, già presidente dell’assemblea grillina sotto le Due Torri. “Avvilente- chiosa sempre su Facebook- che si dica che se avessi messo sul programma l’eliminazione del reato di clandestinità avremmo percentuali da prefisso telefonico… Le scelte che si fanno, si fanno per il bene del Paese non per le percentuali”. Cabassi, tra l’altro, rivendica: “Sono mesi che cerco di risvegliare le coscienze dall’interno. Speriamo non sia troppo tardi”.
Il fedelissimo di Grillo: “Ora fare chiarezza”.
“Sarà l’occasione per fare chiarezza su un tema sul quale il M5s ancora non ha preso una posizione chiara” commenta a caldo il capogruppo dei 5 Stelle al Comune di Bologna Massimo Bugani. Proprio sullo Ius soli, del resto, un anno fa il fedelissimo si ribellò a Grillo dichiarando: “Non sono d’accordo con Grillo, io sono convinto che sia giusto dare la cittadinanza ai bambini nati in Italia figli di genitori stranieri. Lo chiamerò, gli parlerò, al massimo sono pronto a tornare a fare il fotografo”.
(da “la Repubblica”)
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