GLORIA A ARTIOM NALIATO, IL VENTUNENNE UCRAINO MORTO AL FRONTE
ERA STATO ADOTTATO DA UNA FAMIGLIA VENETA, MA HA VOLUTO TORNARE A COMBATTERE PER DIFENDERE LA SUA PATRIA
Un ventunenne residente in Veneto, Artiom Naliato, di 21 anni, è morto nel bombardamento di un campo di addestramento in Ucraina, dove era andato a combattere come volontario. Il giovane, di origine ucraina – riferiscono i giornali locali – era
stato adottato da piccolo da una famiglia di Tribano, in provincia di Padova.
Naliato aveva scelto di lasciare Tribano per tornare a difendere la terra natale. Era al fronte da volontario, per combattere contro la Russia. Si era arruolato nella Legione internazionale di difesa territoriale, un’unità composta da persone con cittadinanza straniera. E’ stato ucciso da un bombardamento russo su un centro di addestramento vicino a Kiev.
«Non potevamo fermarlo», ha dichiarato al Corriere della Sera Paola Ruffini, che lo ospitava da tre anni: «Non c’era nulla da fare: era determinato, lo sentiva come un dovere».
Era già partito una prima volta, nel maggio 2022, per tre mesi. Una settimana fa aveva terminato l’addestramento.
Rientrato nella cittadina padovana quindi era ripartito per il fronte. La morte risale a lunedì scorso. «Ci stringiamo con affetto e dolore attorno alla famiglia che lo ha accolto e cresciuto con amore – ha scritto il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana, su Facebook -. Oggi Tribano perde un suo figlio. Il vuoto che lascia è profondo, ma lo ricorderemo per il coraggio delle sue scelte».
(da agenzie)
Leave a Reply