GREEN ITALIA, LA NUOVA AGGREGAZIONE VERDE CHE METTE ASSIEME TERRA, TRADIZIONE E TALENTO
QUARTA FORZA IN EUROPA, I VERDI SI PRESENTANO IN ITALIA CON CANDIDATI TRASVERSALI E SIMBOLI DELLA LOTTA AI VELENI DELL’ILVA
Nell’Italia dove conta più apparire che essere, dove si concede più credito alle parole e alle promesse che ai fatti concreti, la presenza alle elezioni europee di una lista che punta sui contenuti non dovrebbe passare inosservata.
Invece accade che la nuova aggregazione ecologista “Green Italia – Verdi europei” sia finora snobbata dai media nazionali, pur avendo in sè degli elementi innovatori rispetto ai tradizionali partiti verdi del passato.
In particolare il recupero di temi non solo strettamente ambientalisti ma anche di tutela dei beni artistici del nostro Paese, una modernizzazione green che sappia coniugare tutela ambientale e paesaggistica con occupazione e impresa, elaborando un nuovo modello di sviluppo avanzato che faccia emergere idee e talenti.
La lista è espressione del partito Verde Europeo che rappresenta il quarto gruppo per numero di deputati nel parlamento di Bruxelles.
Nel Meridione spicca la candidatura dell’allevatore tarantino Vincenzo Fornaro che da anni si batte per difendere l’agricoltura e la zootecnia del suo territorio dai veleni dell’Ilva.
Grazie al coraggio e alla determinazione di Fornaro la Procura della Repubblica di Taranto ha scoperchiato il pentolone del malaffare che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di 53 persone tra cui il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Stefano e il presidente della Provincia Florido.
Sono presenti anche rappresentanti della battaglia che i campani stanno facendo per bonificare la Terra dei fuochi in nome della conversione ecologica e strategica per far nascere una nuova economia pulita.
Green Italia ricorda come 3,5 miliardi di euro destinati alla conversione industriale in aree in crisi, non sono mai stati utilizzati dall’Italia.
Altro elemento di spicco è il capolista nelle Isole, Fabio Granata, solide radici a destra e da sempre sensibile alla difesa dei beni artistici della Sicilia: “Ci proponiamo come forza in grado di aggregare tutti i siciliani che sono stanchi della rivoluzione di Crocetta promessa e mai avvenuta. Penso al clamoroso voltafaccia sul no ai Muos su cui il presidente ha fatto tutta la campagna elettorale e che ora lo vede fra i sostenitori”.
Punti di forza del programma l’abbandono delle politiche di austerity, la green economy e il rilancio per la Sicilia delle attivita’ legate alla cultura, al turismo, alla bellezza dell’isola.
Un tentativo intelligente di gettare le basi di una forza verde trasversale su un progetto comune.
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