GRILLO STA LAVORANDO A UN DOCUFILM SULLE SUE BATTAGLIE (REDDITO UNIVERSALE, LAVORO E AMBIENTE) CON CUI TORNARE IN TV
ACCANTONATA (PER ORA) L’IDEA DI UNA CAUSA GIUDIZIARIA SULLA PROPRIETÀ DEL SIMBOLO DEL MOVIMENTO CINQUESTELLE
Che fine ha fatto Beppe Grillo? Lo avevamo lasciato sull’uscio del Movimento, con un post che citava anche iconograficamente il finale di The Truman Show: «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte». E lui, l’ex garante, cacciato a colpi di clic dalla sua creatura, il M5S, è davvero scomparso, come in un colpo di teatro. Ora però potrebbe riapparire. In tv.
Molti movimentisti che lo hanno sostenuto e che ancora lo sostengono sperano in una sua mossa per riprendersi il simbolo con le cinque stelle. Grillo a onor del vero per un po’ ci ha pensato, ha covato vendetta, o meglio «ha accarezzato l’idea di riprendersi ciò che gli appartiene», ossia il famoso logo del partito, registrato a suo nome e a più riprese in anni lontanissimi (e legato a doppio filo al Movimento dallo statuto e da una manleva firmata dal garante).
La delusione a dicembre era forte. Il voto degli attivisti chiamati a pronunciarsi sul ruolo del garante, gli applausi scanditi con Giuseppe
Conte sul palco nel momento in cui veniva sancita la sua fuoriuscita, la distanza del nuovo corso contiano dai valori delle origini, il «tradimento» — a suo avviso — di big che aveva protetto a lungo sotto la sua ala: tutte cicatrici che hanno lasciato il segno.
Lo scontro sul logo sarebbe stato giudiziario e non politico, un finale a carte bollate, che, però, non ha convinto lo showman. Troppi dubbi su ricadute, costi, immagine: da qui la scelta di «congelare» l’idea, almeno per il momento. Non un dietrofront, ma uno stallo, anche perché all’ex padre nobile stellato era stato suggerito (anche per una questione di opportunità) di avviare la causa prima del voto della Costituente. La strada è ancora percorribile e potrebbe riservare sorprese
Oggi come sei mesi fa Grillo preferisce attendere. I suoi fedelissimi dicono che ormai si è «distaccato dalla politica» e che «è tornato a occuparsi delle sue passioni». […] Lui, sul blog, è tornato a scrivere e a occuparsi delle sue vecchie battaglie, principalmente reddito universale, lavoro e ambiente. L’ultima stoccata? Pochi giorni fa, sulla riduzione dell’orario di lavoro. «Quando nel 2011 lanciai la proposta delle 20 ore settimanali retribuite sembrava una provocazione», ha postato il fondatore del Movimento. Per poi proseguire: «Nel 2050 lavorare 20 ore a settimana potrebbe non solo essere possibile, ma necessario».
Ma il blog non è l’unico canale di comunicazione che Grillo sta esplorando. Lo showman sta lavorando all’ipotesi di un docufilm in cui istrioneggiare tra temi cari e risvolti personali. Secondo diverse voci, il progetto sarebbe già avviato. E Grillo ci si starebbe dedicando con passione e attenzione. «Beppe si è isolato, ha scelto questa strada, ma è e resta inarrestabile», dice chi lo conosce bene. «Quando è il momento si farà sentire e dirà ciò che deve». Grillo […] ha messo la politica in freezer. Da uomo di spettacolo si riserva la scena per il gran finale, che potrebbe non essere nelle aule di un tribunale, ma in un luogo a lui più congeniale: il piccolo schermo delle tv degli italiani.
(da agenzie)
Leave a Reply