HANNO REGALATO 5 MILIARDI DI EURO ITALIANI AL LORO AMICHETTO LIBICO ASSASSINO, MA PER LA LEGA GUAI A REGALARE 1.000 EURO A UN TUNISINO PERCHE’ TORNI A CASA
L’UNICO ATTUALE SEGRETARIO DI PARTITO CONDANNATO A 8 MESI DI GALERA PER TANGENTOPOLI, ASSISTITO DALL’UNICO MINISTRO DEGLI INTERNI CONDANNATO A 3 MESI DI CARCERE PER RESISTENZA ALLE FORZE DELL’ORDINE, SI PERMETTE DI PARLARE DI SPRECO DI DENARO PER UNA ASSISTENZA UMANITARIA… “CACASOTTO FRATTINI” QUASI SI GIUSTIFICA DELL’IDEA, INVECE DI RINCHIUDERE I CLANDESTINI LEGHISTI IN UN CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE DALL’ITALIA
”Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora”.
Il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha le idee chiare sulla proposta del ministro degli Esteri Franco Frattini che, in un’intervista sul Quotidiano Nazionale, parla di una ‘dote’ da mettere a disposizione di ogni immigrato che accetterà di rimpatriare volontariamente nel proprio paese.
”L’Organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dote’ di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a duemila o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone”, si legge nell’articolo su QN.
”Abbiamo detto al governo di tunisino — spiega Frattini, che ieri è stato a Tunisi con il collega Roberto Maroni — che ovviamente dobbiamo rimpatriare i clandestini e loro hanno ben presente che questo si deve fare”.
Ma chi paga? Nell’intervista Frattini attribuisce al “governo italiano” l’onere di “mettere a disposizione un aiuto economico per aiutare il reinserimento sociale di ogni tunisino che accetti volontariamente il rimpatrio”.
Non si fanno attendere le critiche della Lega, contraria all’utilizzo di soldi italiani per sostenere il rimpatrio assistito degli immigrati.
In una nota, infatti, il vice presidente dei senatori della Lega Nord Sandro Mazzatorta sottolinea come la proposta di Frattini sia ricevibile solo a patto che ”per il rimpatrio volontario assistito dei clandestini tunisini nel loro paese siano utilizzati esclusivamente i soldi del Fondo dell’Unione Europea per i rimpatri volontari”.
In caso contrario, avverte Mazzatorta “dovranno essere seguite rigorosamente le procedure previste dalla legge Bossi Fini per l’espulsione dei clandestini tunisini”.
Frattini ingrana la retromarcia e ai microfoni di Sky Tg24 assicura: “La dote che verrà messa a disposizione di ogni clandestino che accetterà volontariamente di tornare nel suo Paese (circa 1.700 euro) arriverà da fondi dell’Ue“.
Per il ministro, l’Italia, “al massimo si limiterà ad anticipare”.
La Lega Nord non ha nessuna ragione per allarmarsi visto che, spiega Frattini “l’Italia ha già attuato negli anni passati progetti di questo tipo verso immigrati di Paesi dell’Africa sub-sahariana, per esempio nigeriani e in questo caso furono soldi anticipati dall’Unione Europea. E’ possibile che stavolta sia lo Stato ad anticiparli, ma comunque il rimborso finale è sempre e comunque dell’Unione Europea, che ha proprio un fondo ‘ad hoc’”.
La vicenda ci porta ad alcune considerazioni.
1) Questione etica: l’unico pregiudicato ancora segretario di partito, condannato a 8 mesi di galera per aver intascato una tangente Enimont di 200 milioni ai tempi di Tangentopoli, si chiama Umberto Bossi.
E l’unico ministro degli Interni condannato a 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale si chiama Roberto Maroni.
In qualsiasi Paese occidentale nessuno dei due sarebbe a rappresentare le Istituzioni, certamente nessuno riconoscerebbe loro il titolo di parlare di “spreco di denaro” e di questioni etiche.
2) Questione contabile: solo un coglione incapace di fare due conti potrebbe pensare che questa soluzione non sarebbe in ogni caso vantaggiosa.
Se il tunisino incassasse 1.500 euro dalla Ue e 1.000 dall’Italia e se ne andasse domani dal nostro Paese ci costerebbe solo 1.000 euro.
Se invece facesse richiesta di asilo politico, la pratica durerebbe tra i tre e i sei mesi.
Ogni profugo costa tra i 60 e gli 80 euro al giorno, quindi circa 2.000 euro al mese, 6.000 in tre mesi, 12.000 in sei mesi, 24.000 in un anno.
Senza contare le strutture e i costi del personale distaccato.
3) Questione politica: con i rivolgimenti in atto nel Magreb siamo di fronte a una emergenza umanitaria.
Queste persone non sono clandestini, ma profughi, sfollati da zone di guerra. La civiltà e il buon senso dovrebbero indurci a ospitarli per un breve periodo e poi gradualmente favorire la crescita della democrazia nel loro Paese e il loro ritorno a casa.
Ovviamente di concerto con l’Europa, ma per questo occorrerebbe anche avere credibilità internazionale.
4) A suo tempo abbiamo avuto l’invasione di 25.000 kossovari e nel 2008 abbiamo addirittura accolto 32.000 immigrati a Lampedusa, senza starnazzare così tanto.
Qua siamo a 16.000 arrivi e Maroni è già in bambola da settimane.
5) Il governo non ha saputo organizzare una assistenza adeguata, intasando Lampedusa di 5.000 tunisini, quando sarebbe bastato noleggiare subito dei grandi traghetti e smistare i nuovi arrivati presso altri centri.
Invece siamo ora alla soluzione tendopoli, come all’Aquila.
6) Questione culturale: i nuovi arrivati sono innanzi tutto “esseri umani” e vanno accolti con rispetto.
Siamo la sesta potenza economica mondiale e come tali dobbiamo comportarci.
Poi i tunisini sfollati andranno rimpatriati con gradualità entro qualche mese e secondo le norme internazionali sottoscritte dal nostro Paese.
Se qualcuno è mosso da concezioni razziste, si accomodi davanti a un giudice: in Italia la propaganda razzista o xenofoba è punita dal codice penale e sarebbe ora che il codice venisse applicato anche contro gli istigatori.
Il leghista Zaia ha sostenuto che questi profughi hanno le scarpe firmate.
Che il fighetto trevigiano, un passato da animatore da discoteca, sia legato all’ambiente in cui ha iniziato a sculettare in pista e a notare la marca dalle calzature è cosa nota.
Ma c’è un limite anche all’indecenza: chi ha visto le condizioni in cui sono arrivati tanti sfollati prova solo indignazione per dichiarazioni di un clandestino del genere umano che si permette di sostenere certe falsità .
I centri di identificazione ed espulsione dall’Italia andrebbero usati per certa classe dirigente leghista che con la storia di umanità e solidarietà del nostro Paese non ha nulla a che spartire.
I veri clandestini sono loro.
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