“NON FINIRE COME L’ITALIA DI BERLUSCONI”: CAMPAGNA TEDESCA PER I MEDIA LIBERI
L’INIZIATIVA E’ STATA LANCIATA PER SENSIBILIZZARE LA POPOLAZIONE SUL PAGAMENTO DEL CANONE…IL PREMIER ITALIANO UTILIZZATO COME TESTIMONIAL IN NEGATIVO PER UNA CAMPAGNA DELLE EMITTENTI PUBBLICHE….ALTRO CHE ASSE ITALIA-GERMANIA, CI CONSIDERANO UN CATTIVO ESEMPIO DI DEMOCRAZIA
Senza media indipendenti si rischia di fare la fine dell’Italia.
E’ ciò che afferma una nuova campagna pubblicitaria ideata dall’agenzia Serviceplan e lanciata dalle emittenti pubbliche tedesche ARD e ZDF che prende di mira il Belpaese e le emittenti controllate da Silvio Berlusconi.
Lo spot, lanciato in occasione delle elezioni negli stati del Baden-Wà¼rtenberg e della Renania Palatinato e promosso su diversi quotidiani nazionali, presenta in primo piano una foto del nostro Primo ministro che appare sorridente e felice.
Sull’immagine campeggia lo slogan: «Una democrazia è forte quando ha media liberi».
Della vicenda si è parlato anche in Spagna, dalle colonne del quotidiano El Mundo.
L’Italia di Berlusconi è segnalata dal giornale di Madrid come l’antitesi della libertà e dell’indipendenza dei media.
Secondo lo spot la Germania, se non avesse media indipendenti e neutri, finanziati attraverso le tasse, potrebbe rischiare di diventare un paese semilibero: «La Germania ha un panorama televisivo tra i più ricchi e variegati al mondo – si legge sul cartellone pubblicitario -. Siamo noi tutti che lo rendiamo possibile grazie al canone che paghiamo».
Inoltre come si legge sul sito www.wuv.de, rivista che si occupa di media e pubblicità , una democrazia funziona «non solo quando ci sono elezioni libere, ma anche quando i media non sono sottomessi al potere politico».
Nei mesi scorsi le stesse emittenti televisive tedesche avevano già lanciato un altro spot per difendere la democrazia e la libertà dei mezzi d’informazione.
Sul cartellone pubblicitario compariva un’immagine dei violenti scontri tra giovani nordafricani e forze dell’ordine.
Sulla foto compariva la domanda: «Quanto è importante votare per te?».
La rèclame, come rivelano i siti web tedeschi, poneva l’accento sul fatto che ci son popoli, non molto lontani dai confini europei, che ancora oggi sono oppressi, ma che sono pronti a lottare e a morire pur di conquistare il diritto di voto.
Francesco Tortora
(da “Il Corriere della Sera“)
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